CASTIGLIONE DELLE STIVIERE – Nella notte tra domenica e lunedì, ci ha lasciati Stefano Nardi (1939–2025), pittore sopraffino, uomo di rara sensibilità, spirito inquieto e visionario capace di tradurre in immagini ciò che molti di noi non sanno nemmeno nominare.
Così lo ricorda il Curatore della Galleria d’arte moderna di Palazzo Menghini, Gianfranco Ferlisi : “Nato a Rivalta sul Mincio e cresciuto tra Verona e Mantova, Stefano ha attraversato il secondo Novecento con lo sguardo attento di chi osserva la realtà per trasformarla, rivelarne le ferite, dare voce a ciò che soffre e resiste.
Autodidatta con la caparbietà dei grandi, Nardi ha fatto dell’arte il proprio destino. Il segno nervoso e poetico, l’uso misurato e tragico del colore — rosso, nero, e un incarnato livido — hanno dato forma a una pittura radicale, che non arretra davanti al dolore. Nelle sue ultime opere, quelle esposte nella sua ultima personale al meneghini di Castiglione, le donne non sono solo muse, ma testimoni di un’umanità battuta e luminosa. I loro volti, affilati o gonfi di lacrime, sono icone contemporanee, accuse silenziose, specchi che restituiscono un mondo che ancora oggi non sa rispettare.
Stefano ha guardato e dipinto. Ma non con l’occhio distante dell’illustratore: con la compassione critica di chi si fa tramite. Ha lottato con il pennello per ogni donna ferita, per ogni verità nascosta, per ogni volto messo all’angolo. Ha scelto di stare dalla parte degli ultimi, con la forza della forma e il pudore del vero.
Così le sue figure defigurate — cariche di scritte, graffi, geometrie — ci chiedono di sostare, di partecipare, di non voltare la testa.
Chi ha conosciuto Stefano sa che dietro ogni tela c’era una domanda. E dietro ogni domanda, un dolore condiviso. L’arte, per lui, non era solo bellezza, ma missione: contro la violenza, contro l’arroganza, contro il falso mito dell’efficienza”.
Il Sindaco di Castiglione Enrico Volpi, con profondo cordoglio, dichiara:”Con Stefano Nardi perdiamo non solo un artista intenso, ma un testimone scomodo e umanissimo. Un uomo che ha scelto il crinale difficile tra etica ed estetica, tra lirismo e denuncia. La comunità castiglionese si stringe attorno ad uno dei suoi più ispirati e prolifici testimoni di un arte che stupisce ed interroga al tempo stesso”.