ALTO MANTOVANO – “L’impegno condiviso, assunto e sottoscritto dai territori va rispettato per il bene e per il futuro di tutte le comunità gardesane”. È questa l’introduzione di un documento unitario, datato 9 maggio, diffuso da Comunità del Garda e sottoscritto dai Sindaci dei Comuni dell’area gardesana componenti l’Assemblea della Comunità del Garda e l’Ats Garda Ambiente. I destinatari sono il Governo, i Parlamentari e i Consiglieri Regionali di Veneto, Lombardia e Trentino, affinché l’opera non si blocchi e si trovino le risorse necessarie per la sua realizzazione.
Dal testo si evince come tutti siano concordi nel ritenere che l’opera complessiva, così come è stata progettata e si sta realizzando, non debba essere rallentata né essere messa in discussione.
Gli amministratori sostengono anche le scelte del Commissario di Governo, ovvero il Prefetto di Brescia, Maria Rosaria Laganà, e richiamano i potenziali ed attuali rischi per l’ambiente, la salute del lago, per il territorio, per l’economia e per il turismo.
Sulla vicenda si esprime il vicepresidente della Comunità, Francesco Federici, rappresentante dell’area mantovana di Comunità del Garda: “Ormai da qualche anno si parla di questa importante opera. Si sono trovate delle soluzioni ed è ora che tutti i soggetti coinvolti attuino gli impegni assunti. Sul tavolo ci sono fondi e risorse, ma soprattutto il rischio ambientale. Peschiera si è fatta sempre carico degli scarichi di tutto il lago. Dopo 40 anni, però, tempi, strutture e soprattutto utenze del bacino sono cambiati ed è per questo che, con a cuore la salvaguardia del Lago, Comunità del Garda si sta facendo promotrice di questa esortazione”. “Non dimentichiamo – aggiunge Federici – che le acque trattate a Peschiera, per l’intero lago, vengono tutte fatte confluire nel fiume Mincio, con un sistema sottodimensionato e a rischio obsolescenza. Non si capisce perché i rischi siano solo per il Chiese e non per il Mincio che rappresenta un sistema fluviale di primaria importanza per molti paesi e diversi settori produttivi. È davvero giunto il momento di alleggerire i carichi, anche di responsabilità, e che, tramite i nuovi collettori di Gavardo e Montichiari, ognuno faccia la propria parte”.
La preoccupazione è anche rivolta all’importo dei lavori. “È necessario – recita il documento – impegnarsi al fine di recuperare energie e finanziamenti, perché con il prossimo appalto le risorse finanziarie pubbliche destinate alla sponda veronese termineranno e pertanto, con il sostegno economico delle Regioni, occorre produrre ogni sforzo per fare in modo che l’opera sia finanziata dal Pnrr”.