ASOLA – ACQUANEGRA – Uno di loro aveva contatti privilegiati con uno dei maggiori cartelli della droga in Colombia, e grazie alle proprie conoscenze riusciva a far arrivare in Italia la cocaina a prezzi più bassi rispetto a quanto pagato dalla concorrenza. Un maxi giro di stupefacenti – in particolare cocaina e marijuana – che dal paese sudamericano passava per la Spagna e poi arrivava in Italia: in particolare a Vicenza e provincia, per poi transitare anche nel Bresciano e in provincia di Mantova, per lo più ad Asola e ad Acquanegra.
La guardia di finanza di Vicenza, con un dispiegamento di un centinaio di militari, ieri mattina nel corso dell’operazione “Piazze pulite”, ha arrestato ben quindici persone con perquisizioni appunto tra Vicentino, Asola, Acquanegra e Ghedi, nel Bresciano. Dei 15 nei confronti dei quali sono stati spiccati i mandati di arresto, 11 sono stati effettivamente individuati; quattro invece si trovano all’estero e le ricerche sono state estese anche ad Albania, Romania e Spagna. Gli arrestati sono Altin Xibraku, 44 anni, Ogert Xibraku, 40, Leonard Hasa, 36, Real Selmi, 35, Denis Bisku, 33, Elvis Bisku, 24, Marjus Bisku, 28. Gli arrestati italiani: Michele Scirica, 43 anni, Ismaele Roman, 34, Federico Righi, 47, Denis Udria, 50.
Le indagini sono partite a settembre dello scorso anno, quando in un appartamento ad Altavilla Vicentina le fiamme gialle hanno arrestato un soggetto che in casa aveva oltre mille e 200 dosi di cocaina. Da quel momento le indagini si sono infittite: la gdf ha così scoperto tre distinti clan familiari: due di origine albanese, operanti nelle province di Vicenza e Mantova, e uno colombiano, attivo tra Brescia, Mantova e anche all’estero, ovvero in Spagna e Colombia.
Nel corso delle indagini la finanza ha scoperto come i tre gruppi, lavorando in sintonia, fosse in grado di movimentare ingenti quantitativi di stupefacenti anche dall’estero verso l’Italia, spostando poi le sostanze grazie a scambi di automobili, messaggistica crittografata, schede telefoniche e abitazioni intestate a persone terze che nulla hanno a che fare con tale maxi giro di droga.
Degno di nota il “volume d’affari” dell’organizzazione, che nell’arco dei circa 12 mesi di indagini, secondo gli accertamenti della finanza con il coordinamento della Procura di Vicenza, ha investito circa mezzo milione di euro in contanti per sostenere il traffico, ricavando profitti illeciti stimati in oltre 3,3 milioni di euro, in parte reinvestiti nel traffico di droga e in parte nell’acquisto di immobili in Italia e all’estero e nell’acquisizione di partecipazione in rinomati locali notturni della movida spagnola. Ultimamente i familiari di alcuni dei soggetti arrestati avevano in programma anche l’acquisto di un’auto di lusso: una Porsche Taycan.
Nel corso dell’operazione di ieri mattina, sono stati rinvenuti e sequestrati quasi 1,5 kg di cocaina, circa 15mila euro in contanti, un’utilitaria modificata con doppio fondo per il trasporto della droga, 15 smartphone e vario materiale per il confezionamento dello stupefacente.