BAGNOLO SAN VITO – Dal 26 ottobre pernottavano in una struttura alberghiera presente nel comune di Bagnolo San Vito. Si erano presentati all’albergatore chiedendo ed ottenendo 3 camere, e consegnando i loro documenti di identità per l’obbligatoria registrazione.
Nei giorni successivi il terzetto si era dimostrato addirittura interessato all’acquisto dell’hotel, passando poi a “pretendere” determinate cose.
Sapendo che il titolare della struttura era intenzionato alla vendita, il terzetto aveva avanzato delle proposte di acquisto, proposte che, con il passare dei giorni, sembra fossero state sempre più pressanti.
Il terzetto avrebbe preteso del denaro, dal titolare della struttura ricettiva, per le spese che stavano sostenendo per l’acquisto dell’hotel: tra contanti e bonifici si sarebbero fatti consegnare 9.000 euro, e due telefoni cellulari di ultima generazione, l’ultimissimo Apple 17.
La situazione, giorno dopo giorno, si faceva sempre più complicata, ed il titolare della struttura, seppur intenzionato an venderla, iniziava a non veder chiara la situazione venutasi a creare. Lo stesso avrebbe anche tentato di innescare la retromarcia circa la vendita dell’immobile, ma in cambio avrebbe ricevuto delle minacce di vedersi l’hotel bruciato se non lo avesse venduto al prezzo pattuito, ovvero 60.000 euro.
Dopo giorni di trattative, il terzetto avrebbe pattuito con l’albergatore la somma di 15.000 euro per annullare l’operazione di acquisto, significando che avevano sostenuto delle spese e, pertanto, dovevano essere sostenute dall’albergatore.
Impaurito dalle minacce ricevute, il titolare dell’hotel si presentava ai Carabinieri della Stazione di Bagnolo San Vito, raccontando l’accaduto e formalizzando la denuncia.
I militari, dopo aver effettuato gli opportuni accertamenti, in collaborazione con la Sezione Radiomobile di Mantova eseguivano un servizio di appostamento, pedinando il titolare dell’hotel mentre si incontrava con il terzetto, al fine di consegnare la somma di Euro 15.000 dovuta, secondo loro, per il disturbo causato dalla vendita dell’hotel poi ritrattata dal titolare.
Dopo l’incontro avvenuto tra i 4, è scattato il blitz dei Carabinieri: tutti i soggetti sono stati fermati all’esterno di un locale pubblico dove si erano appena incontrati e……bingo!!!! I Carabinieri hanno rinvenuto la somma di 15.000 occultata dai tre soggetti che, guarda a caso, proprio ieri avevano liberato le camere dell’albergo, segno inequivocabile che dopo aver incassato la somma, sarebbero scappati a gambe levate.
È scattato così l’arresto in flagranza di reato del terzetto accusato, in ipotesi accusatoria, del reato di estorsione aggravata, continuata ed in concorso a carico dei tre soggetti di nazionalità rumena: due 37nni ed un 43nne, residenti rispettivamente a Padova, Bologna e Modena.

