MANTOVA – Il territorio della provincia di Mantova ha un indice di boscosità che non raggiunge neppure l’1% e, tra le province lombarde di pianura, risulta essere quella meno dotata in termini di superfici forestali.
Uno degli obiettivi strategici che l’amministrazione provinciale si è posta fin dal 2005-2006 è stato proprio il potenziamento del patrimonio boschivo provinciale.
Nell’ambito della pianura mantovana, le aree golenali del fiume Po e dei suoi affluenti, conservando i principali spazi naturali e/o seminaturali, sono state fin da subito individuate come aree prioritarie per la ricostruzione e il potenziamento del patrimonio boschivo provinciale.
In accordo e in sinergia con Regione Lombardia e nel solco della pianificazione dell’Autorità di bacino per il PO, la Provincia ha pertanto promosso azioni volte all’incremento del patrimonio boschivo, tra cui la forestazione a scopo ecologico e naturalistico delle aree pubbliche demaniali poste all’interno delle golene del fiume Po.
Il convegno “Sistemi verdi multifunzionali in Lombardia: attuazione e risultati nel territorio mantovano” tenutosi oggi a Mantova ha fatto il punto sulle azioni concluse e mostrato cosa in concreto è stato fatto sui circa mille ettari dove direttamente o indirettamente l’ente di Palazzo di Bagno ha piantumato diverse specie arboree e creato i nuovi boschi di pianura.
Il progetto “Sistemi Verdi in Lombardia” ha contribuito a finanziare negli anni interventi di forestazione sull’asta del Po: sono state ricreate fasce ripariali per i 30 – 50 metri della sponda intervenendo con priorità nei Siti natura 2000 e nelle aree protette; sono stati potenziati e connessi ove possibile i nuclei boscati esistenti. Il tutto con la collaborazione del Consorzio Forestale padano, braccio operativo nella realizzazione degli interventi.
Le aree in concessione, distribuite tra i comuni di Dosolo, Borgoforte, San Benedetto Po, Bagnolo San Vito, Sustinente, Serravalle a Po, Quingentole, Pieve di Coriano, Revere, Ostiglia, Sermide, Felonica, Borgofranco e Carbonara, sono costituite per oltre 470 ettari da lanche, saliceti, acque mentre su altrettanti spazi sono stati realizzati ex novo interventi di riforestazione.
Le golene del Po sono un unicum tra i paesaggi fluviali italiani, ancora più caratteristici nel mantovano, dove gli argini salgono a difesa delle ricche aree circostanti, e i pioppeti diventano il tratto di riconoscimento del territorio, della cultura e delle persone che lì vivono.
Coniugare i diversi interessi che insistono su un territorio è prerogativa della politica: connettere i bisogni di lavoro e sviluppo, con la necessità sempre più stringente di garantire tutela e cura dell’ecosistema, della natura, intesa nell’accezione più ampia possibile è l’obiettivo portato avanti in tutti questi anni dalla Provincia di Mantova insieme al Consorzio Forestale Padano.
La legge 5 gennaio 1994, n. 37 “Norme per la tutela ambientale delle aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle altre acque pubbliche” (legge Cutrera) ha consentito alla Provincia di diventare concessionaria di Regione Lombardia, che gestisce il demanio pubblico delle aree poi trasformate con paziente e diligente lavoro in boschi permanenti.
I benefici ecosistemici, faunistici, ambientali e anche sociali sono evidenti a tutti.
Ancora molta va fatto per garantire obiettivi di gestione che non attendano solo alla sopravvivenza di habitat e specie vegetali e animali, a beneficio delle generazioni future, come ci ricorda l’art. 9 della Costituzione.
Caratteristiche degli interventi:
impianti di nuclei boscati a forestazione diffusa e fasce riparie boscate con specie autoctone tipiche degli ambienti fluviali meso-igrofili e igrofili, con investimenti di almeno 1000/1300 piante per ettaro e cure colturali per almeno 5/7 anni.
Le specie utilizzate sono costituite da specie arboree e arbustive autoctone e principalmente Pioppo bianco, Pioppo Nero, Salice, Farnia, Olmo, Acero e Frassino, dando spazio anche a specie arbustive in grado di svolgere funzioni ecotonali e trofiche nei confronti dei popolamenti faunistici.

