MANTOVA – Mynet rafforza il suo impegno per una Mantova sempre più connessa, estendendo la sua rete in fibra ottica al quartiere Rabin. L’operatore locale ha completato ad inizio maggio i lavori, durati circa un mese, posando 4 km di cavi che permetteranno ai residenti delle vie Yitzhak, Lea Rabin e Carlo Levi di raggiungere velocità di connessione fino a 1 Gigabit/s.
Il progetto, che ha già visto l’attivazione di 25 utenze (altre sono in programma nelle prossime settimane), è stato inaugurato sabato con un simbolico taglio del nastro nella piazzetta centrale del quartiere alla presenza degli assessori del Comune di Mantova Nicola Martinelli (Lavori pubblici, quartieri, politiche per la casa), Adriana Nepote (Innovazione e smart city) e Andrea Murari (Ambiente), del Direttore generale di Mynet Giovanni Zorzoni e del presidente del Comitato Quartiere Rabin Marco Sivero, promotore dell’iniziativa.
“Diventa sempre più importante infrastrutturare le reti dei sottoservizi con collegamenti in fibra ottica di ultima generazione. Sono molti gli interventi in città che vanno proprio in questa direzione a tutto beneficio dei cittadini e delle imprese che possono utilizzare reti più stabili e veloci. Bene quindi la collaborazione fra Mynet e il comitato Rabin per portare la fibra ottica nel quartiere” ha dichiarato l’assessore Martinelli.
L’assessore Murari ha aggiunto: “È bellissimo che Mynet e il comitato Rabin abbiano raggiunto l’accordo per dotare della miglior infrastruttura digitale possibile il quartiere. Non stupisce, perché si sono incontrati una grande azienda, da sempre attenta al territorio, e un comitato di quartiere con una capacità di fare e aggregare straordinaria. Il quartiere Rabin già molto apprezzato e ricercato avrà un servizio in più di grande importanza per i suoi residenti”.
A concludere gli interventi l’assessora Nepote: “Quello che oggi inauguriamo è una nuova forma di collaborazione tra gli abitanti di un quartiere e un’azienda privata del territorio che fornisce una concreta risposta a un bisogno. Questo dimostra che una smart city non è solo infrastruttura tecnologica, ma il luogo in cui attraverso la tecnologia si offrono soluzioni alle necessità dei cittadini e alle loro idee. Le persone sono sempre il traino di una comunità che evolve e migliora”.
“Da tempo – ha raccontato Sivero – i residenti del nostro quartiere, in particolare chi lavora in smart working, segnalavano problemi con la connessione Internet fornita dai tradizionali operatori tramite fibra fino alla centrale esterna e poi con cavi in rame fino all’abitazione del cliente (FFTC, fiber to the cabinet), spesso con notevole perdita (a volte totale) di segnale. Così, avendo visto i lavori che Mynet stava portando avanti nelle vicinanze, abbiamo richiesto un incontro per valutare la possibilità di un collegamento diretto in fibra ottica alle abitazioni, cosiddetta FTTH (fiber to the home), superando così i limiti della rete mista rame, a vantaggio di copertura e velocità. In passato, alcuni residenti avevano già contattato Mynet, ma i costi di allaccio erano elevati a causa della distanza e del basso numero di richieste. Abbiamo quindi proposto a Mynet la creazione di un gruppo d’acquisto tra i residenti per abbattere i costi di installazione della fibra direttamente nelle case. L’azienda ha accolto la proposta con un’offerta basata su un numero minimo di adesioni. Abbiamo condiviso l’opportunità con i residenti e in pochi giorni una ventina di famiglie hanno aderito, con altre adesioni in arrivo, inclusa la nostra sede in costruzione. Questo progetto testimonia il nostro impegno per il quartiere e il territorio, offrendo ai residenti un’infrastruttura moderna che ne sostituisce una di oltre vent’anni, e supportando un’azienda locale del settore”.
“Nonostante i tanti anni di attività e la crescita importante che abbiamo avuto – ha dichiarato Zorzoni – continuiamo a considerarci un operatore a forte radicamento territoriale, vicino alle reali esigenze delle comunità locali. Per scelta imprenditoriale, della quale andiamo fieri, siamo rimasti distanti dalle logiche puramente finanziarie, reinvestendo ogni utile nella crescita dell’azienda, nell’innovazione e nella ricerca. Quest’anno celebriamo il nostro trentesimo anniversario: tre decenni che hanno rafforzato sia la nostra capacità, sia la nostra volontà di intervenire ovunque ci venga segnalato un problema di digital divide, anche nei quartieri o zone più lontani e complicati come infrastrutture di telecomunicazione, come il quartiere Rabin”.