MANTOVA – È stata effettuata con successo al Poma, attraverso un intervento multidisciplinare, con il coinvolgimento del centro Ecmo Team di Brescia e del centro trapianti fegato di Bergamo, che ha permesso il prelievo e il successivo trapianto di fegato. Si tratta di una pratica che negli ultimi anni sta conoscendo un importante sviluppo, in modo da favorire l’aumento dei trapianti di organi e tessuti a livello nazionale, ma anche mondiale.
La procedura eseguita in Asst Mantova ha richiesto molti mesi di preparazione, in termini di stesura e verifica della sua fattibilità. In via propedeutica, si sono maturate esperienze a Cremona e Legnano, oltre a una simulazione aziendale che ha visto la partecipazione dei vari operatori. Importate il sostegno del Coordinamento regionale di procurement, che ha messo a disposizione un sanitario per due giorni, sia per la simulazione che per la procedura vera e propria.
Il Coordinamento ospedaliero di Procurement dell’Asst Mantova è grato “a tutti i professionisti che a vario titolo sono intervenuti nella creazione, organizzazione e messa in pratica di questa complessa procedura, che ha visto impegnati rianimazione, blocco operatorio, direzione sanitaria, laboratorio clinico, radiologia, medicina trasfusionale, cardiologia, chirurgia vascolare, cardiochirurgia, anatomia patologica, autisti”. Un ringraziamento è arrivato dal coordinamento regionale di Procurement, nella persona del direttore Marco Sacchi, che ha scritto in una lettera: “La collaborazione e la sinergia di tutta la rete ha reso possibile il primo caso di donazione a cuore fermo a Mantova, dopo un’impegnativa costruzione di un percorso di donazione. È stato possibile prelevare e trapiantare con successo il fegato. I ritorni di chi ha lavorato al caso ci restituiscono un clima di grande collaborazione fra tutto il personale presente”.