MANTOVA – I produttori di miele possono sorridere. La produzione quest’anno, rileva Coldiretti Mantova, seppure con andamenti a macchia di leopardo in base alle zone, ha dato risultati nel complesso positivi e, dati alla mano, migliori di circa il 20-30% rispetto al 2024, una delle annate più critiche degli ultimi anni per effetto di una primavera particolarmente fredda e precipitazioni che si sono prolungate ben al di sopra delle media fino alla metà di giugno.
Una cosa è certa: le produzioni di miele di 20 o 25 anni fa, all’inizio del Terzo millennio, difficilmente si potranno raggiungere nuovamente, se non forse in annate eccezionali. Colpa dei cambiamenti climatici, che fra eccessi di piogge, cambi repentini di temperatura, siccità: fattori che in casi estremi (in particolare l’abbassamento della colonnina di mercurio), mettono a rischio la vita stessa delle api.
Pietro Rovesti, apicoltore di Suzzara, valuta “un aumento del 30% delle produzioni di miele in confronto all’anno scorso, nonostante un avvio di stagione non proprio ottimale e comunque con rese che dovrebbero essere la norma e, invece, rappresentano dopo anni di débâcle una annata al di sopra degli standard”.
Molti apicoltori, rileva Coldiretti Mantova, sono tornati a produrre miele d’acacia, una delle varietà più precoci in termini stagionali, dopo cinque anni. “Fino ad alcuni anni fa una stagione produttiva come quella appena conclusa si sarebbe tranquillamente classificata come di media soddisfazione – prosegue Rovesti -, mentre con gli ultimi trend dobbiamo considerarla positiva”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Costantin Gavrila, apicoltore con 120 sciami fra Bagnolo San Vito, il Monte Baldo, il Ferrarese e il Modenese. Le api vengono spostate sulla base delle fioriture. “L’acacia ha avuto una resa in miele del 30% più alta rispetto all’anno scorso, mentre per il tiglio possiamo parlare comodamente del 20%, mentre tarassaco e millefiori non siamo riusciti a produrlo, per via delle piogge e delle temperature che hanno costretto le api a nutrirsi della scarsa produzione che avevano immagazzinato”. Il refrain è lo stesso: “Quindici o venti anni fa si produceva decisamente di più, oggi i cambiamenti climatici hanno sconvolto le fioriture”.
Tra Volta Mantovana e Monzambano, invece, Sara Cauzzi promuove l’operosità delle proprie api, 55 sciami che hanno prodotto miele di tiglio, acacia, millefiori. “Non abbiamo prodotto miele di tarassaco, ma per il resto la stagione è stata decisamente soddisfacente”, commenta. E sui mercati di Campagna Amica, nessuna variazione dei listini. “Abbiamo mantenuto gli stessi prezzi dell’anno scorso”, precisa Cauzzi.