GUIDIZZOLO – Sono le 00,30 quando squilla il 112. L’operatore in turno presso la centrale operativa dei Carabinieri di Castiglione delle Stiviere riceve una chiamata da parte di una persona che, preoccupato per alcuni messaggi ricevuti dal vicino di casa, decide di avvisare subito i Carabinieri. Il cittadino riferiva all’operatore che il suo vicino di casa voleva farla finita, riferendo che stava per impiccarsi con una corda.
Con il dovuto sangue freddo grazie anche all’esperienza maturata nelle file dell’Arma, l’operatore invia una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile nell’indirizzo segnalato.
Lampeggianti e sirene accese rompono il silenzio della notte. La gazzella dei Carabinieri si fa largo nelle strade di Castiglione, raggiungendo in tutta velocità il comune di Guidizzolo. Adrenalina a mille, debbono fare presto.
Nel frattempo l’operatore della centrale operativa cercava di mettersi in contatto telefonico con l’aspirante suicida, tentativo vano poiché non rispondeva alle numerose telefonate.
L’operatore ricontatta la pattuglia riferendo di fare presto: l’obiettivo primario è salvare una vita umana, ed ogni secondo è prezioso. L’adrenalina sale. I due militari del Nucleo Radiomobile, giunti nella palazzina in cui abita il soggetto in questione, prendono subito contatti con il richiedente l’intervento.
L’aspirante suicida si era praticamente barricato in casa, chiudendo la porta d’accesso e tutte le finestre del 1° piano. Non c’è tempo per aspettare i Vigili del Fuoco, nel frattempo già allertati: i due Carabinieri decidono di intervenire utilizzando in emergenza una scala in alluminio trovata sul luogo. I due militari salgono e si posizionano su una pensilina posta a circa 3 metri di altezza, dove c’era una finestra, rigorosamente chiusa, che dà sulla camera da letto del soggetto. Un Carabiniere notava la presenza dell’uomo già con il cappio al collo ed a penzoloni, sospeso da terra. Il soggetto si presentava visibilmente cianotico, caratteristica dell’asfissia.
I due Carabinieri non ci pensano due volte ed infrangono la finestra, accedendo a fatica all’interno dell’abitazione, dividendosi subito i compiti: un militare deve afferrare il corpo del soggetto, mentre l’altro deve recidere la corda che l’aspirante suicida aveva ben accorata sulle travi.
Il soggetto respira poco ed a fatica: i Carabinieri, forti della frequenza di un corso di primo soccorso, puliscono le vie aeree da saliva ed altro materiale, adagiando il soggetto incosciente nella posizione laterale di sicurezza, in attesa del personale sanitario.
Nell’appartamento i Carabinieri trovano un manoscritto lasciato dal 39nne che abitava da solo nell’appartamento. È un problema sentimentale che ha portato il soggetto a compiere tale gesto.
Nel frattempo giunge l’ambulanza con l’auto medica. Il giovane viene portato in codice giallo all’Ospedale Civile di Mantova.
I due militari, al termine delle concitate manovre, si guardano negli occhi e, stile americano, si danno “il cinque”: Sono visibilmente soddisfatti anche se emotivamente provati. Ritornano nella gazzella che ancora ha i lampeggianti accesi, perché al loro arrivo non c’era il tempo per spegnerli. Salgono a bordo della loro fiammante gazzella, riprendendo il turno di pronto intervento. Comunicano l’esito dell’intervento alla centrale operativa. Si danno la mano come segno di vittoria.
A fine turno i Carabinieri ritornano in caserma, entusiasti di aver svolto il loro servizio con onore. Storia di un ordinario servizio. Anche se salvare la vita ad una persona non è da tutti i giorni. Ma il Carabiniere è sempre pronto per aiutare qualsiasi cittadino in difficoltà, senza distinzione di razza, religione, colore della pelle, sesso. Questo è il Carabiniere. Questa è la sua “mission”.