MANTOVA – Migliaia di richieste di indennizzo rigettate (totalmente o quasi), erogazioni sporadiche, tardive e soprattutto drasticamente inferiori rispetto alla conta dei danni. Il tutto aggravato da una generale incapacità, da parte delle istituzioni competenti, di agire e impugnare questa situazione.
Difficile trovare spiragli positivi, secondo Confagricoltura Mantova, dovendo parlare di AgriCat, il fondo mutualistico nazionale istituito “per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole causati da alluvione, gelo o brina e siccità”.
“Sì perché – fa sapere l’associazione agricola -, pur avendo una dotazione finanziaria di circa 350 milioni di euro all’anno, derivanti per il 70% da risorse della politica di sviluppo rurale e per il 30% da un prelievo (del 3%) sui pagamenti diretti della Pac, le erogazioni in favore degli imprenditori agricoli sono arrivate con il contagocce.
“Delle circa 12mila richieste di indennizzo avanzate a livello nazionale da agricoltori danneggiati da eventi naturali calamitosi, infatti, l’80/90% sarebbe stata rigettata. Le domande accolte invece avrebbero portato a risarcimenti letteralmente ridicoli: emblematico il caso dell’imprenditore romagnolo che, avendo fatto richiesta di risarcimento causa alluvione per 30.000 euro, se ne è visti recapitare 13,83”.
Situazione analoga anche nella provincia di Mantova. Confagricoltura Mantova ha presentato infatti 40 denunce inerenti ai danni sulla frutta (in particolare su pere, mele, kiwi e uva) causati dalla gelata di aprile 2023, il 90% delle quali è stato respinto per i consueti errori da parte dei tecnici AgriCat. Il valore totale delle richieste di indennizzo ammontava a circa 600.000 euro, andati dunque in buona parte in fumo. Da segnalare quanto accaduto ad un associato della zona di Asola che, a fronte di un danno denunciato pari a 15.000 euro, ne ha ricevuti soltanto 80 come rimborso.
Una vera e propria beffa dunque: «La situazione è insostenibile – tuona Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova -: ci ritroviamo tra le mani uno strumento, oltretutto pagato dagli agricoltori, totalmente inefficace, fatto di complicazioni burocratiche e malagestione, che penalizza fortemente tantissime imprese».
Nella giornata di martedì è andato in scena un tavolo nella sede di Ismea, che ha consentito di esaminare le criticità e, in relazione alle esigenze, di annunciare un provvedimento di sospensione delle comunicazioni inviate agli agricoltori colpiti dall’alluvione e dalle gelate tardive della primavera 2023: «Prendiamo atto delle intenzioni di affrontare la situazione – ha aggiunto Cortesi – che è drammatica per numerosissime aziende che attendono ancora i risarcimenti o che finora sono state totalmente escluse dai rimborsi. C’è assoluta necessità di trovare soluzioni rapide per i territori colpiti: gli agricoltori non possono aspettare oltre».