ACQUANEGRA SUL CHIESE – Durante l’assemblea di giovedì sera a Calvatone il vicepresidente della Provincia di Cremona Luciano Toscani ha fatto ricorso più volte al termine “burocrazia”. «Nel nostro Paese abbiamo a che fare con una burocrazia elefantiaca che tutto rallenta e rimanda – sono state le parole di Toscani, consigliere comunale a Casalmaggiore -. Ci siamo installati nel nuovo consiglio provinciale a ottobre e subito ci siamo impegnati a risolvere il problema del ponte tra Calvatone e Acquanegra». Nonostante questo, però, la doccia ghiacciata: il ponte provvisorio, salvo colpi di scena che nel frattempo potrebbero verificarsi, sarà pronto non prima della primavera del 2027.
In sostanza un ponte provvisorio di tipo militare, usato per le emergenze, sarà posizionato al posto della struttura attualmente chiusa perché pericolante. Ma i tempi non saranno purtroppo brevi: ancora due anni e mezzo che si assommano ai 20 mesi già trascorsi da quando il vecchio manufatto è stato chiuso costringendo le persone dell’una e dell’altra sponda ad allungare il tragitto più del triplo rispetto ai cinque km esistenti.
Accanto allo striscione “Ridateci il ponte” in sala civica un cittadino, alla comunicazione dei tempi di attesa, ha gridato “Vergogna!”: dal canto suo Toscani ha ripetuto il concetto dei tempi borbonici esistenti a livello burocratico per qualsiasi iniziativa in Italia. «Si fa spesso il paragone con Genova e con il ponte Morandi ricostruito in sei mesi. Ma era stato nominato un commissario con il potere di saltare ogni altro ostacolo, mentre da noi ci sono enti come Soprintendenza, Consiglio superiore dei lavori pubblici, Aipo, aree protette, ambientalisti e ora anche l’esercito al cui parere sottostare. Non ci si può chiedere di ignorare le leggi e i regolamenti», ha sintetizzato Toscani.
Parzialmente soddisfatto il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio (che però ha rimarcato i problemi di collegamento tra gli ospedali di Asola e Bozzolo), il quale ha riconosciuto la riduzione dei tempi a due anni dall’amministrazione cremonese rispetto ai tre ipotizzati da Mantova. Torchio ha rimarcato la necessità di dare conforto ai cittadini pensando davvero a risarcimenti e ristori. Stesso appello avanzato dal consigliere regionale del Pd Marco Carra (presente con il collega cremonese Matteo Piloni), che chiede anche di mettersi in moto per quello che sarà il post-ponte provvisorio, ovvero il ponte definitivo.