MILANO – Via libera da parte della Commissione europea all’accordo di partenariato Ue-Mercosur e all’accordo globale modernizzato Ue-Messico. Ora, dopo l’adozione da parte del collegio dei commissari, il trattato di libero scambio dovrà essere sottoposto agli Stati membri e ai deputati europei. L’obiettivo, come spiega il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, è quello di arrivare a un accordo tra i 27 entro la fine dell’anno, cioè finché il presidente brasiliano Lula ricoprirà la presidenza di turno del Mercosur.
L’intesa (“La più grande zona di libero scambio al mondo, che coprirà un mercato di oltre 700 milioni di consumatori”, per l’esecutivo Ue) rappresenta per Bruxelles un’opportunità per l’export e per l’occupazione. Il commercio bilaterale Ue-Mercosur oggi vale 112 miliardi di euro e oltre 30mila piccole e medie imprese europee esportano verso Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay. Con l’entrata in vigore dell’accordo, dice Sefcovic, “prevediamo che le esportazioni cresceranno del 39% arrivando a 50 miliardi di euro e un guadagno in termini di Pil di 77,6 miliardi di euro entro il 2040 per l’Ue”. Oltre 440mila i posti di lavoro che dovrebbero essere garantiti.
Notevoli i risparmi anche sul fronte delle imposte doganali. Per la Commissione, l’accordo ridurrà i dazi “spesso proibitivi” del Mercosur sulle esportazioni dell’Ue, compresi quelli sui prodotti industriali chiave, come le automobili (attualmente al 35%), i macchinari (14-20%) e i prodotti farmaceutici (fino al 14%). E con il Mercosur si punta anche ad aumentare del 50% le esportazioni agroalimentari europee, dal momento che si riducono “le elevate tariffe sui principali prodotti”, in particolare vino e alcolici (fino al 35%), cioccolato (20%) e olio d’oliva (10%)”. Le imprese europee e il settore agroalimentare dell’Unione “trarranno immediatamente vantaggio dalla riduzione delle tariffe doganali e dei costi, contribuendo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro”, precisa la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Anche l’accordo modernizzato tra l’Ue e il Messico punta a “cancellare i dazi proibitivi” ancora in vigore sull’export europeo. Complessivamente, spiega Sefcovic, saranno eliminate imposte doganali per un valore di 100 milioni di euro all’anno.
Uno dei punti più contestati nei mesi scorsi e sul quale ancora oggi persistono delle riserve – a cominciare dalla Polonia – è quello relativo alle clausole di salvaguardia, sulle quali la Francia ha guidato una ‘rivolta’ all’interno dei Ventisette. Il timore era che facilitare l’ingresso in Ue di prodotti come carne bovina, pollame, zucchero, etanolo, riso o miele potesse indebolire alcuni settori agricoli europei. Ecco perché Parigi – e molti altri Stati membri – hanno chiesto alla Commissione di rafforzare le tutele e, dopo mesi di negoziati, Bruxelles ha annunciato misure di protezione aggiuntive su “prodotti agricoli sensibili”.
In primo luogo, spiega l’esecutivo europeo, l’intesa limita le importazioni preferenziali di prodotti agroalimentari dal Mercosur a una frazione della produzione dell’Ue (ad esempio, l’1,5% per le carni bovine e l’1,3% per il pollame). In secondo luogo, “istituisce solide misure di salvaguardia che proteggono i prodotti europei sensibili da qualsiasi aumento dannoso delle importazioni dal Mercosur”. In questo senso, la Commissione propone di integrare l’accordo con un atto giuridico che renda operativo il capitolo sulle misure di salvaguardia bilaterali del partenariato. Questo atto, che dovrà essere adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, “mira in particolare a proteggere i settori agricoli cruciali e più sensibili dell’Ue, riconoscendo le preoccupazioni degli agricoltori europei”.
“So che sussistono delle preoccupazioni, soprattutto dal mondo degli agricoltori, ma abbiamo prestato ascolto a tutti”, assicura Sefcovic. L’accordo, dice il vicepresidente esecutivo della Commissione, Raffaele Fitto “sarà accompagnato da misure concrete: controlli e verifiche rafforzati nei Paesi partner, standard di sicurezza alimentare più rigorosi e ulteriori strumenti a tutela dei nostri standard ambientali e sociali”. Ma non solo. “Se ci fossero delle turbolenze nel mercato, proponiamo 6,3 miliardi di euro provenienti dalla rete di sicurezza nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale che sosterrà il settore agricolo”, precisa Sefcovic.