ROMA – Domani mattina conosceremo chi guiderà gli Stati Uniti per i prossimi 4 anni. E secondo gli analisti, se vincerà Kamala Harris o Donald Trump le presidenziali americane, cambieranno le prospettive economiche delle aziende italiane, nonché delle materie prime agricole e ovviamente dell’euro.
Un successo di Trump potrebbe portare vantaggi a certe aziende italiane, in particolare quelle attive nel settore della difesa. Secondo Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, Donald ha storicamente promosso un forte incremento della spesa militare, anche durante il suo mandato (2017-2021). In caso di sua vittoria, ci si aspetta che intensifichi la pressione sui paesi europei per rispettare gli impegni finanziari verso la Nato, portando addirittura a un possibile aumento delle spese militari, dal 2% al 3% del Pil. Le tensioni geopolitiche, come la guerra in Ucraina, le crisi in Medio Oriente e le relazioni con la Cina, potrebbero giustificare questa spinta. In questo scenario, dunque, la Leonardo potrebbe beneficiare di un aumento degli investimenti nel comparto. Tuttavia, Diodovich avverte che politiche protezionistiche come i dazi, promosse da Trump, potrebbero avere effetti negativi su altri settori italiani, come il lusso e l’agroalimentare, che hanno una forte esposizione al mercato statunitense.
Una vittoria di Kamala Harris, vicepresidente uscente, favorirebbe – secondo lo strategist di Ig Italia – invece aziende italiane nei settori delle energie rinnovabili e dell’automotive elettrico. Harris ha espresso un forte impegno verso le politiche green e la transizione energetica, e se fosse eletta, le aziende italiane come Enel, Erg, e A2a potrebbero beneficiare di un potenziamento degli investimenti e delle collaborazioni nell’ambito delle energie rinnovabili negli Stati Uniti. Nel settore automobilistico, con il crescente focus sulla sostenibilità e la riduzione delle emissioni, le politiche di Harris potrebbero incentivare l’adozione di veicoli elettrici, dando una spinta a tutto il comparto. In particolare, aziende italiane come Ferrari e Stellantis, che stanno investendo notevolmente nell’elettrificazione dei propri veicoli, potrebbero trarre vantaggio da un mercato statunitense più favorevole alla mobilità sostenibile.
Anche i mercati finanziari potrebbero risentire delle elezioni presidenziali. Per Diodovich, una vittoria di Trump potrebbe far aumentare le pressioni inflazionistiche, portando la Fed a un atteggiamento più “hawkish” (più orientato all’aumento dei tassi d’interesse), con un conseguente rialzo dei rendimenti dei Treasuries e una discesa dei prezzi dei titoli di stato. I Btp italiani, quindi, potrebbero essere influenzati negativamente, con un aumento dei rendimenti e una diminuzione dei prezzi. Al contrario, con la vittoria di Kamala Harris, non si prevedono movimenti significativi sui mercati obbligazionari.
Un settore cruciale per gli Stati Uniti e per l’Italia è poi l’agricoltura, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni statunitensi di mais, soia e grano. Negli ultimi anni, i prezzi delle materie prime agricole sono scesi drasticamente, e il nuovo presidente dovrà affrontare un contesto di bassi prezzi e redditi agricoli in calo. Sebbene le proiezioni di esportazione per la stagione 2024-2025 siano in aumento, esistono incertezze legate alle politiche protezionistiche, in particolare per quanto riguarda le forniture alla Cina, che è uno dei principali partner commerciali per le esportazioni agricole statunitensi. Trump ha già sostenuto l’introduzione di tariffe più elevate e il Trump Reciprocal Trade Act, che darebbe priorità ai produttori statunitensi. Le fonti di mercato prevedono che un suo ritorno alla Casa Bianca possa comportare il ritorno di dazi e controdazi dalla Cina, con un impatto diretto sul commercio agricolo.
Kamala Harris, invece, pur mantenendo una linea dura contro le “pratiche commerciali sleali” di paesi come la Cina, ha promesso di diversificare i mercati di esportazione degli Stati Uniti. Entrambi i candidati, inoltre, hanno espresso sostegno per i biocarburanti, un settore che potrebbe beneficiare di politiche favorevoli, ma Harris ha dimostrato una visione più orientata alla sostenibilità, proponendo investimenti per promuovere pratiche agricole “climate-smart”.
Le elezioni americane, infine, avranno un impatto anche sull’Europa. Elliot Hentov di State Street Global Advisors sottolinea che una vittoria di Trump potrebbe portare a un apprezzamento del dollaro, mentre la vittoria di Harris potrebbe favorirne un deprezzamento. Se i repubblicani dovessero vincere anche al Congresso, l’effetto sul dollaro potrebbe essere decisivo, con ripercussioni sul commercio e sulla competitività dell’Europa. In particolare, un dollaro forte potrebbe risultare vantaggioso per l’Europa, se i negoziati commerciali con gli Stati Uniti dovessero portare a un accordo.