MILANO – Alle ore 9.14 di venerdì mattina è avvenuto un terremoto nell’area dei Campi Flegrei con magnitudo 4.0, ad una profondità pari a circa 2,5 km, tra le località di Pozzuoli e Bagnoli. “Il sisma è stato risentito anche a distanze significative dal vulcano”, tra cui Napoli, come conferma il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Ingv, Mauro Di Vito. Dalle 8.51 è in corso un nuovo sciame sismico nella zona. La circolazione ferroviaria nel nodo di Napoli è stata temporaneamente interrotta, ma è ripresa intorno alle 12. Trenitalia comunica che la circolazione permane sospesa sulla linea metropolitana Napoli – Villa Literno. I treni Alta Velocità, Intercity e Regionali possono registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 80 minuti. E’ stato chiuso anche il Parco Archeologico. I vigili del fuoco stanno effettuando controlli su un edificio ma, dice Di Vito, “dalle prime segnalazioni non si segnalano danni. Ho partecipato a riunioni in cui mi hanno già comunicato che non ci sono stati state segnalazioni di danni”.
Il terremoto, spiega l’esperto, “è avvenuto in un periodo in cui il sollevamento continua con le stesse caratteristiche, cioè è concentrato nell’area di massimo sollevamento di Rione Terra. Tutti gli altri parametri, quindi la deformazione del suolo, proseguono con la stessa velocità, cioè di 1 centimetro e mezzo al mese a Rione Terra. Qui il degassamento procede molto sostenuto, ma con caratteristiche simili ai mesi precedenti”.
L’ultima forte scossa era avvenuta alle 12.47 del 30 giugno, quando era stato ha registrato un terremoto di magnitudo 4.6 localizzato nel Golfo di Pozzuoli, in prossimità della costa di Bacoli. La profondità ipocentrale era stata stimata intorno ai 4 km. La valutazione dei dati aveva evidenziato accelerazioni del suolo di modesta entità, con valori più elevati registrati presso le stazioni di monitoraggio di Rione Terra, Bacoli e Monte di Procida
L’evento ha rappresentato l’inizio di uno sciame sismico composto da una decina di scosse di energia inferiore, con magnitudo Md ≥ 0.0, tutte localizzate nella stessa area epicentrale, a profondità comprese tra 3 e 4.4 km.