“In questo momento sono in strettissimo rapporto con il ministro dell’Economia Giorgetti perché credo che dobbiamo andare avanti con misure che abbiano carattere di temporaneità. L’abbiamo fatto sui grandi utilizzatori di energia elettrica con l’energy release, stiamo ragionando sulle energivore da gas, ma è chiaro che se il gas tenesse questi prezzi dovremo trovare un intervento anche sul prezzo complessivo che riguarda tutti, imprese e utenze domestiche“. Sono parole che esprimono un certo livello di preoccupazione quelle del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a ‘Giù la maschera’ su Radio Uno. Con l’aumento del prezzo del gas la situazione inizia a complicarsi, ma la maggior preoccupazione del ministro ora riguarda il futuro: “Noi siamo in Europa fra quelli che hanno stoccaggi buoni di gas ma stiamo scendendo e dovremo ricostituire. Questo significa un problema serio per l’estate. Tre giorni fa ho ridato il via alle aste di stoccaggio per ricostituirle per il prossimo inverno“.
Sempre guardando in avanti, però, Pichetto torna a sottolineare come le fonti di energia attuali non siano sufficienti. “Abbiamo una domanda di energia che secondo le previsioni esploderà nei prossimi anni, concordano gli analisti che nei prossimi 20 anni arriveremo al raddoppio della domanda di energia. Dobbiamo andare verso la neutralità, con emissioni zero al 2050, ma per fare questo non possiamo basarci solo sulla produzione di energie neutre odierne. Con l’idroelettrico, il geotermico, il fotovoltaico, l’eolico e l’idrogeno non si riesce a dare quella continuità che gli analisi ci portano a dire che solo il nucleare può fare. Non in sostituzione, ma per integrare le produzioni anche con una quota di nuovo nucleare”. E per il suo costo in bolletta, cosa accadrà? “Non c’è energia che non sia integrata a tariffa in Italia. Noi in questo momento interveniamo su tutte le produzioni di energia, dal termoelettrico all’eolico, al fotovoltaico, all’idroelettrico e al geotermico. Nel momento in cui ci sia lo strumento di valutazione del costo della produzione, lo Stato valuterà di quanto integrare a livello di tariffa, allo stesso modo che sta facendo con il fotovoltaico o l’eolico. Va parificato e valutato nelle stesse modalità per creare il maggior vantaggio possibile al Paese”.