MILANO – L’assemblea degli azionisti di Stellantis ha ratificato la nomina di Antonio Filosa a ceo del gruppo, con il 99,20% dei voti a favore. Entrato ufficialmente in carica lo scorso 23 giugno, dopo mesi di colloqui interni ed esterni, il 28 maggio l’azienda lo aveva annunciato come nuovo amministratore delegato, nel pieno di un momento definito “difficile” dallo stesso presidente del gruppo, John Elkann. I dati di vendita non certo eccezionali, l’addio dell’ex ceo, Carlos Tavares, questioni dirimenti come dazi Usa e normative Ue hanno complicato un quadro già complesso, tanto da spingere Stellantis a sospendere la guidance per il 2025. Ma oggi, ha ribadito Elkann aprendo l’assemblea “un nuovo percorso con rinnovato spirito imprenditoriale e orgoglio per ciò che possiamo e riusciremo a realizzare insieme”. Il 29 luglio sono attesi i dati semestrali.
Il 52enne resterà a Detroit, in Michigan, da dove dirigeva il gruppo per il continente americano. Proprio qui, ha ricordato Elkann durante l’assemblea, “è stato profondamente coinvolto nell’identificazione di modalità dinamiche e costruttive per affrontare con la nuova amministrazione statunitense i modi in cui possiamo collaborare in modo più efficace in materia di normative e politiche tariffarie”.
Lo stipendio di Filosa è accompagnato da numerosi bonus legati a diversi obiettivi. A partire dal 2026, per il suo primo anno completo come amministratore delegato, potrebbe percepire un massimo di 18 milioni di dollari (15,8 milioni di euro). Importo destinato ad aumentare progressivamente fino a raggiungere i 23 milioni di dollari (20,2 milioni di euro) nel 2028, una somma comunque inferiore a quella percepita da Carlos Tavares nel suo ultimo anno alla guida del gruppo (23,1 milioni di euro).
Nato a Napoli, all’interno dell’azienda dal 1999, formatosi a Milano, dove ha ottenuto la laurea in Ingegneria al Politecnico, a lungo in carica in Brasile e poi negli Stati Uniti, Filosa incarna la svolta radicale intrapresa dalla casa automobilistica dopo l’era del francofilo Carlos Tavares, che si era dimesso lo scorso primo dicembre. “Antonio – ha detto ancora Elkann – ha dimostrato una passione unica per la nostra azienda e un sincero apprezzamento per i nostri dipendenti, che considera giustamente la nostra più grande forza. Nel suo recente discorso alla town hall globale, ha dichiarato: ‘Stellantis è nel mio sangue’. E ha sempre agito di conseguenza”.
Il gruppo intanto ha annunciato nuovi investimenti in Marocco, dove porterà la sua capacità produttiva da 200mila a oltre 530.000 veicoli all’anno, compresi quelli elettrici, a seguito dell’ampliamento dello stabilimento di Kenitra, nel Marocco occidentale, secondo quanto comunicato giovedì dal gruppo. Qui saranno inoltre prodotti 350.000 motori all’anno e si avvierà a produzione di colonnine di ricarica elettriche con una capacità produttiva di 204.000 unità. Gli ampliamenti consentiranno di creare oltre 3mila nuovi posti di lavoro, oltre ai 3500 già esistenti.