ROMA – Giorgia Meloni vola a Dubai con lo sguardo rivolto all’Africa.
La 28esima Conferenza dell’Onu sul clima si muove su tre binari: l’aumento dell’ambizione di mitigazione delle emissioni climalteranti, l’ampliamento delle azioni di adattamento al cambiamento e la questione della finanza climatica.
Su nutrizione e adattamento la premier italiana ha deciso di intervenire in due eventi settoriali di alto livello domani, 1 dicembre. Nel primo parlerà in particolare di nutrizione, toccando questioni care ai Paesi africani, che si intrecciano a stretto giro con il suo Piano Mattei. Sull’Africa, l’Italia confermerà gli impegni, ribadendo l’intenzione di destinare al Continente gran parte del suo Fondo per il Clima.
Il tema principale al centro del vertice è il ‘global stocktake‘, cioè il primo ‘tagliando’ dell’accordo di Parigi siglato nel 2015, per fare il punto sullo stato di attuazione dell’Accordo di Parigi e indirizzare i prossimi traguardi per il quinquennio 2025-2030. Gli obiettivi della presidenza emiratina, ai quali l’Italia ha aderito sono diversi: triplicare le rinnovabili installate entro il 2030 e portare il tasso medio annuo globale di miglioramento nell’efficienza energetica dal 2,2% al 4%; rafforzare l’attenzione al nesso fra cambiamenti climatici e resilienza dei sistemi alimentari, inserendo nelle principali strategie nazionali su clima e ambiente anche i piani nazionali tesi alla trasformazione dei sistemi alimentari; dare impulso alla finanza per il clima.
In questo contesto, è atteso un annuncio finanziario importante da parte degli Emirati. Come per la Cop27 di Sharm el-Sheikh, che ha dovuto fare i conti con il conflitto in Ucraina, la guerra entra anche nella Cop28, che si apre con un minuto di silenzio per “tutti i civili morti nell’attuale conflitto a Gaza” chiesto dal presidente egiziano Sameh Choukri. Il tema della sicurezza, declinato anche in chiave sicurezza energetica, sarà comunque all’ordine del giorno.
La sera di domani, 1 dicembre, l’Italia offrirà un concerto del Teatro alla Scala con molti degli ospiti della Cop28, organizzato in collaborazione con la Farnesina e il sostegno dell’Eni. Sabato 2 dicembre è previsto invece l’intervento di Meloni in plenaria, intorno alle 11.30 del mattino. Nei due giorni di permanenza, saranno diversi i bilaterali tenuti dalla premier con gli altri leader. Con la premier, ci saranno anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, e la sua vice, Vannia Gava.
Ad aprire i lavori della plenaria, il 2 dicembre, ci sarebbe dovuto essere Papa Francesco in persona. I medici del Pontefice gli hanno però sconsigliato il viaggio, dato il suo stato di salute. Bergoglio ha una bronchite acuta, anche se non ha più la febbre. “Speriamo che quanti interverranno nella Cop28 siano strateghi capaci di pensare al bene comune e al futuro dei loro figli, piuttosto che agli interessi di circostanza di qualche Paese o azienda – ha twittato oggi -. Possano così mostrare la nobiltà della politica e non la sua vergogna“. La Santa Sede sarà comunque a Dubai, con il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero per il Dialogo interreligioso, e il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Nell’area Expo verrà inaugurato il Faith Pavillon, istituito dall’Interfaith Center for Sustainable Development insieme al Muslim Council of Elders. E’ il primo del suo genere nella storia delle Cop e promuove l’impegno religioso e il dialogo interreligioso nell’attuazione di misure efficaci per affrontare la crisi climatica. Con al-Tayyeb, Francesco avrebbe dovuto firmare la Dichiarazione ‘Confluence of Conscience’. “Il Papa è in via di guarigione, solo che non voleva esporsi a rischi, questo secondo l’indicazione data dai medici”, spiega Parolin su Vatican News. Le modalità di partecipazione della Santa Sede sono allo studio in queste ore: “Stiamo vedendo adesso. Di solito io ho a tutte le Cop, penso quindi che andrò questa volta anche io ma naturalmente riducendo la permanenza. Poi – ricorda – c’è la delegazione che si ferma per tutte e due le settimane dei lavori, io parteciperei solo alla prima parte dei lavori”.