ROMA – Bankitalia prosegue sulla strada della sostenibilità degli investimenti del proprio portafoglio finanziario. Dal secondo Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici, riferito al 2022, emerge che il peso delle obbligazioni verdi tra gli investimenti in titoli di Stato e degli organismi sovranazionali è cresciuto in modo significativo. In particolare, nel portafoglio finanziario i green bond costituiscono il 2,8 per cento degli investimenti in titoli di Stato (0,03 per cento nel 2020) e il 20,5 per cento degli investimenti in titoli di organizzazioni internazionali e agenzie (5,3 per cento nel 2020).
Alla fine del 2022, gli indicatori climatici degli investimenti in azioni e obbligazioni societarie della Banca d’Italia risultano quindi in miglioramento. L’intensità carbonica media ponderata degli investimenti azionari in euro è diminuita del 36 per cento rispetto al 2020 ed è inferiore del 32 per cento rispetto all’indice di mercato preso come riferimento.
Il report esplicita l’impegno dell’istituto a gestire i propri investimenti in coerenza con gli obiettivi degli Accordi di Parigi e di neutralità climatica al 2050 dell’Unione europea (l’effettivo conseguimento di questo obiettivo è condizionato al rispetto degli impegni di neutralità climatica dichiarati dalle imprese e dai governi degli Stati in cui la Banca investe).
I portafogli analizzati (quello finanziario in euro, quello delle riserve valutarie e il Fondo pensione complementare dei dipendenti) valevano complessivamente 169 miliardi di euro.
Il Rapporto è pubblicato in concomitanza con documenti analoghi della Bce e delle altre banche centrali dell’Eurosistema e risponde all’impegno preso con la Carta degli investimenti sostenibili, di comunicare periodicamente i risultati delle strategie di investimento sostenibile per i portafogli non di politica monetaria e di contribuire alla promozione della cultura della sostenibilità nel sistema finanziario e tra i cittadini.
I miglioramenti degli indicatori climatici riflettono in parte gli andamenti nell’indice di riferimento. Questi sono legati tra l’altro ai progressi delle imprese nei percorsi di decarbonizzazione, testimoniati dalla crescita delle aziende con impegni e obiettivi climatici validati, salite in termini di peso dal 43 per cento dell’indice del 2020 al 70 del 2022.
Rispetto alle altre dimensioni della sostenibilità, i portafogli azionari e delle obbligazioni societarie mostrano punteggi ESG aggregati migliori degli indici di riferimento. Gli indicatori tematici più elevati in termini relativi sono soprattutto quelli ambientali.
Secondo il rapporto, la strategia di investimento sostenibile della Banca d’Italia persegue due obiettivi: “Migliorare il profilo di rischio e di rendimento dei portafogli e contribuire alla tutela dell’ambiente, con una particolare attenzione al contrasto ai cambiamenti climatici“. Le linee d’azione sono tre: integrare la neutralità climatica e i criteri ESG nella gestione degli investimenti e dei rischi; promuovere la trasparenza sui profili di sostenibilità; pubblicare risultati, guide e ricerche.
La Banca, in qualità di azionista, ha avviato nel 2022 un dialogo con le imprese che contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas serra del proprio portafoglio, per approfondire le loro strategie climatiche, sensibilizzarle sull’importanza di una comunicazione ampia sul processo di decarbonizzazione e sui temi ESG.