MILANO – E’ atteso per luglio il lancio del primo satellite europeo dedicato alla misurazione della CO2 atmosferica, MicroCarb, un progetto che mira a fornire dati “sovrani” sul principale gas serra. Lo ha annunciato il Centro nazionale francese per gli studi spaziali (Cnes) durante la presentazione del progetto a Tolosa. Dal peso di 180 kg, realizzato sotto l’egida del Cnes francese in collaborazione con l’Agenzia spaziale britannica (Uksa), e con un budget di 200 milioni di euro, MicroCarb “ha come obiettivo principale la misurazione dei flussi naturali di carbonio”, spiega François-Marie Bréon, direttore scientifico della missione. Il satellite misurerà quindi questi flussi, gli scambi tra le fonti di emissione di carbonio (attività umane, incendi, ecc.) e i pozzi (come gli oceani o la vegetazione) che lo assorbono.
“Oggi i flussi naturali di carbonio assorbono la metà delle emissioni di gas a effetto serra, una questione scientifica molto importante è sapere come si evolveranno questi flussi in futuro e quindi abbiamo bisogno di capire meglio la loro dinamica”, dice Bréon. MicroCarb fa seguito ad altri progetti in tutto il mondo dedicati all’osservazione della CO2, come il satellite giapponese Gosat, lanciato nel 2009, l’americano OCO-2 nel 2014 o il cinese Tan Sat nel 2016, ma i suoi promotori sperano di “avere una migliore precisione di misura” grazie a una serie di “innovazioni tecnologiche”, secondo Bréon. Inoltre, “l’Europa deve essere in grado di dotarsi di questi dati per poter misurare autonomamente ed essere in grado di disporre di un’analisi pertinente, sovrana e indipendente”, sottolinea Selma Cherchali, responsabile del programma di studio e osservazione della Terra presso il Cnes. Il contesto internazionale alimenta infatti le incertezze.
Così, anche se le cooperazioni scientifiche “sono e rimangono eccellenti” con gli Stati Uniti secondo Cherchali, le politiche dell’amministrazione Trump sulla questione del cambiamento climatico potrebbero ad esempio pesare sul loro futuro. Progetto la cui origine risale alla Conferenza di Parigi sul clima del dicembre 2015, il piccolo satellite a bassa orbita MicroCarb dovrebbe anche consentire di preparare altre missioni, come CO2M, attualmente sviluppata dall’Agenzia spaziale europea (Esa) nell’ambito del programma Copernicus. “MicroCarb fornirà informazioni che permetteranno di prepararsi all’esecuzione di questa missione (destinata a misurare le emissioni di CO2 di origine umana, ndr) che arriverà tra due o tre anni”, dice Bréon.