ALTO MANTOVANO – Con un’altezza idrometrica alla diga di Salionze di 94,1 centimetri sopra lo zero idrometrico, il Lago di Garda si colloca su volumi decisamente meno preoccupanti rispetto al 2022, quando nello stesso giorno di dodici mesi fa il livello rilevato era di 32 centimetri, dopo un inverno, una primavera e un’estate nella quasi totale assenza di precipitazioni.
“Ci troviamo di fronte a uno scenario ben diverso, ma non per questo il mondo agricolo può dirsi tranquillo”, mette le mani avanti Massimo Lorenzi, presidente del Consorzio Mincio. Per questo alla diga di Salionze è stata ridotta la derivazione da 65 metri cubi al secondo del 25 agosto ai 29 metri cubi al secondo di questa mattina.
“Puntiamo a preservare la risorsa idrica nel caso in cui si rendessero necessarie irrigazioni di soccorso come lo scorso autunno, per dare risposte ai terreni in particolare die prati stabili, rimasti senz’acqua”, precisa Lorenzi.
Se quest’anno il livello del Lago di Garda desta molte meno preoccupazioni rispetto al 2022, resta da risolvere il nodo relativo alle concessioni, che per chi preleva acqua dal bacino gardesano per legge sono compresse fra il 1° aprile e il 30 settembre. “Se la situazione dovesse richiedere il pescaggio dell’acqua dai canali di irrigazione nel mese di ottobre, come accaduto appunto lo scorso anno – spiega il presidente del Consorzio Mincio – ci ritroveremmo di nuovo in difficoltà con i prati stabili, che rappresentano un patrimonio storico, oltre che culturale. E questo a meno che Regione Lombardia e Aipo non consentissero una deroga”.
Per ora, il Consorzio di secondo grado Mincio e i Consorzi Garda Chiese e Territori del Mincio hanno ridotto le portate erogate, così da preservare un tesoro blu che nelle prossime settimane potrebbe essere utile al sistema agro-zootecnico mantovano.