CASTELLUCCHIO – «Lo scenario è migliorato rispetto alla prima fase di raccolta. La qualità oggi in campo è decisamente buona, anche se le rese non possono essere paragonate al 2023. Dovremmo essere fra il 20% e il 30% in meno di media a parità di periodo, con punte talvolta superiori, dove si sono abbattuti eventi catastrofali, che in qualche caso hanno interamente distrutto i campi», queste le parole di Fabio Perini, presidente di Coldiretti Castellucchio parlando della raccolta di pomodori.
Nel Nord Italia, stima Coldiretti Mantova sulla base dei dati dell’Oi Pomodoro da industria Nord Italia, sono oltre 41.000 gli ettari coltivati a pomodoro (il 9,7% biologica), in crescita dell’8% rispetto al 2023 con un’estensione mai raggiunta negli ultimi 14 anni. La provincia di Mantova è la quarta per superficie nel Nord Italia (la prima in Lombardia), con quasi 3.900 ettari, alle spalle di Piacenza, Ferrara e Parma. Contenuta la superficie a biologico, compresa fra i 90 e i 100 ettari, che colloca la provincia virgiliana dietro a Ferrara, Ravenna, Parma, Verona e Bologna.
Filiera. quella del pomodoro, che non deve fare i conti con i soli cambiamenti climatici, che si ripercuotono sul raccolto, ma anche con i contratti di fornitura per cui non è sempre facile raggiungere un accordo vantaggioso per entrambe le parti.
Il tutto unito all’effetto dumping delle produzioni cinesi, molto competitive sul versante dei costi di produzione e sul prezzo di mercato.