OSTIGLIA – La sera Di Natale, mentre tutti sono ancora seduti a tavola poiché impegnati, come da tradizione, a consumare il pranzo natalizio che prosegue fino a tarda serata tra una tombolata ed una fetta di pandoro, un uomo solo decide di compiere l’insano gesto. Un pensiero maturato da tempo, ma ancor più sentito nella notte magica che vede tutti radunati nelle abitazioni nel brindisi natalizio.
Sono le ore 20,15 della sera di Natale quando il militare in servizio presso la Centrale Operativa dei Carabinieri della Compagnia di Gonzaga riceve una telefonata da parte di un padre francescano. Il frate, con lo stile e l’educazione francescana che lo contraddistingue, è il caso di dire che chiede “il miracolo” ai Carabinieri: salvare una vita umana.
L’operatore della centrale operativa annota tutti i riferimenti che il francescano riferisce. Il frate, amico d’infanzia di un soggetto 45nne residente ad Ostiglia, riferisce al Carabiniere di aver ricevuto un messaggio dal suo amico, che vive un momento di depressione dovuto alla recente separazione dalla compagna ed al distacco con i suoi 3 figli, e nella sera di Natale, ancor più sconfortato, avrebbe deciso di farla finita.
L’operatore in servizio non si perde d’animo: attiva immediatamente la geolocalizzazione del telefono in uso all’aspirante suicida, il quale viene localizzato in centro ad Ostiglia. Vengono attivati nell’immediatezza i Carabinieri della locale Stazione che, unitamente ai Carabinieri della Stazione di Quistello, giunti in zona per le ricerche del soggetto, riescono a rintracciare il soggetto.
I Carabinieri fanno sfogare il soggetto, il quale racconta di aver anche perso recentemente il lavoro. Lo rincuorano, gli fanno compagnia nella notte magica.
Un Carabiniere si allontana dall’abitazione dell’uomo, facendovi ritorno dopo 10 minuti. È proprio quel Carabiniere che, di iniziativa, decide di tagliare una fetta di panettone e brindare con il soggetto non solo per il Santo Natale, ma per festeggiare la nuova vita. Si, un brindisi alla nuova vita perché l’uomo, dopo un abbraccio forte e sentito con quel Carabiniere che era riuscito ad istaurare un dialogo con lui, decide di voler continuare a vivere ancora e non compiere più l’insano gesto.
I Carabinieri ed il soggetto si ridanno appuntamento il giorno di Santo Stefano. Sono gli stessi Carabinieri della sera prima che decidono di portargli qualcosa da mangiare in quanto l’uomo non ha nemmeno i soldi per fare la spesa.
Così anche nel giorno di Santo Stefano il 45nne è ancora in compagnia, con quei Carabinieri che gli hanno cambiato la vita e lo hanno fatto rinascere per la seconda volta. Quei Carabinieri che gli hanno dato linfa vitale. Quegli Angeli Custodi che, ancora una volta, dimostrano che sotto la divisa possiedono un cuore grande. Non solo a Natale ma per 365 giorni all’anno.

