MILANO – “Vieni al lavoro in autobus? Occhio, domani c’è sciopero”. Ma anche: “Come ti senti oggi? Ecco cosa l’azienda può fare per te”. Piccoli esempi. Ma sono un assaggio di come funziona la prima piattaforma di human experience sul mercato: si chiama cHRoco ed è stata lanciata a Milano da Jakala, player europeo esperto di data-transformation guidata dall’intelligenza artificiale. Nei fatti: un’app modulare, personalizzabile e white-label che copre l’intera catena del valore HR e progettata per rivoluzionare il modo in cui le aziende interagiscono con i propri dipendenti.
“Oggi siamo in un mondo dove il quiet quitting e altri fenomeni come il green quitting, cioè l’inaderenza valoriale tra le persone e gli aspetti di sostenibilità che l’azienda riflette, sono elementi che spingono i dipendenti a farsi delle domande – dice Christian Guerrini, HR Director di Jakala – un modo per spiegare che la sostenibilità passa anche dal benessere sul posto di lavoro”.
Con il lancio di cHRoco, aggiunge, “abbiamo voluto elevare il livello di personalizzazione dell’esperienza del dipendente”. In che modo? “Chiedendoglielo – continua Guerrini – facendo quindi in mondo che gli elementi legati a preferenze, interessi, e valori, diventassero un motore per un’esperienza diversa. Cucita sulla persona”.
L’app si integra con i sistemi già esistenti all’interno dell’azienda e li potenzia, “con una modalità di comunicazione che – in linea col tono di voce aziendale – davvero va a stimolare i dipendenti solo su quello che davvero conta per loro. Fa sentire le persone valorizzate, riconosciute e speciali”, racconta Christian Guerrini.
Il lavoro che ha portato al lancio di questa piattaforma è durato tre anni. Ha coinvolto 100 persone e 451 ore di lavoro. Prima di essere resa disponibile sul mercato, il sistema è stato testato da Jakala al proprio interno per un anno e mezzo: “In Jakala, Chroco si è accesa il 29 febbraio 2024, in 18 mesi accumulato evidenze e prove che potesse essere un approccio giusto al nuovo modo di fare HR” spiega il direttore HR Guerrini. Negli ultimi due anni, per fare un esempio, il turnover è passato dal 19,3% al 12,3%.
La piattaforma vuole quindi introdurre il concetto di un’HR data-driven: grazie all’integrazione dei dati aziendali, offre dashboard predittive che permettono di identificare i rischi di uscita, ottimizzare i costi e supportare decisioni strategiche, consentendo all’HR di operare su priorità concrete e misurabili. Semplifica inoltre la vita in azienda incorporando tutte le funzioni essenziali: dalla gestione delle ferie al performance management, dalla comunicazione interna alla valorizzazione delle competenze, fino alla gamification e al team building, con un’interfaccia integrata con i sistemi HR già presenti in azienda. Accanto alle tradizionali indagini di clima, poi, introduce un “mood check” quotidiano, che consente di prevenire le criticità prima che diventino emergenze. In questo modo contribuisce a rafforzare l’employer.
“Quello che cerchiamo di fare è provare a rileggere le dinamiche del dipartimento HR ripartendo dalla cura delle persone” conclude Guerrini. “Il lancio è un momento importante perché se fossimo più aziende a adottare queste tipologie di strumento potremmo rendere il mondo del lavoro un po’ diverso”.
