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Italgas inaugura Hyround: primo impianto per produzione idrogeno verde

Il nuovo sito sorge a Sistu, nel Cagliaritano. L'ad Gallo: "Scelto il futuro". Il prossimo obiettivo sarà la metazione

2 Ottobre 2025
in Green Economy
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Italgas inaugura Hyround: primo impianto per produzione idrogeno verde
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Si chiama Hyround e alimenterà gli utenti allacciati alla rete, una flotta di autobus per il trasporto pubblico e il processo produttivo di un’industria alimentare. E’ il primo impianto in Italia per la produzione di idrogeno verde collegato direttamente con una rete di distribuzione cittadina. A realizzarlo, Italgas nel sito di Sestu, nel Cagliaritano. “Abbiamo scelto il futuro”, ha dichiarato l’ad Paolo Gallo durante l’inaugurazione a cui era presente anche il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. “Non si tratta solo di produrre idrogeno, ma di dimostrare che ricerca e sviluppo sono le leve principali per accelerare il processo di decarbonizzazione dei consumi”, ha continuato Gallo.

L’impianto utilizza la tecnologia Power to Gas che permette di trasformare energia elettrica in idrogeno tramite il processo di elettrolisi dell’acqua. A fornire l’energia necessaria è un campo fotovoltaico adiacente, composto da 1.746 pannelli per una potenza di picco pari a 1 MW. La produzione iniziale è di circa 21 tonnellate all’anno di idrogeno, destinata a salire a 70 tonnellate/anno entro il 2028. Il progetto ha comportato un investimento di circa 15 milioni di euro di cui 1,5 dal Pnrr per la realizzazione della stazione di rifornimento di idrogeno per autotrazione.

Nello specifico, l’impianto-pilota servirà più realtà: la realtà industriale dello stabilimento di Podda (del gruppo Granarolo), i trasporti dato che la Municipalità dei Trasporti di Cagliari ha ordinato autobus a idrogeno che si riforniranno nel sito. E poi, le utenze industriali e domestiche. Di fatto, ha precisato Gallo, “l’immissione di idrogeno in rete sarà progressiva nell’arco di 12 mesi: dal 2%, poi 5%, 10% e infine 20%” in base al protocollo firmato col Ministero e con il Cig. Nello specifico, l’impianto di Podda sta usando ancora per poche settimane soltanto olio BTZ (l’Olio Combustibile Denso BTZ è una miscela di idrocarburi ad alta viscosità impiegata nella combustione stazionaria, ndr), “poi passerà a una miscela di 80% metano e 20% idrogeno”.

“Oggi Italgas porta la transizione energetica fuori dai libri per trasformarla in realtà industriale e sociale per la Sardegna e per l’Italia”, ha commentato il ministro Pichetto Fratin ribadendo che il governo “crede nell’idrogeno, la molecola più diffusa al mondo” e “protagonista di tanti progetti”. Con Italgas, ha aggiunto, “la Sardegna diventa un laboratorio, nazionale ed europeo, di quella sostenibilità concreta che cerchiamo costantemente”. L’impianto, progettato e realizzato interamente in house valorizzando il know-how del Gruppo e le sue professionalità, “rappresenta il primo esempio in Ue di utilizzo di idrogeno e metano in blending destinato agli usi finali e valorizza l’impiego dell’idrogeno anche a livello domestico, facendo di Sestu un modello virtuoso e replicabile”, ha aggiunto l’ad di Italgas Reti, Pier Lorenzo Dell’Orco.

La scelta della Sardegna, fa sapere il gruppo, non è casuale: nell’isola sono state realizzate le reti di distribuzione del gas più all’avanguardia, reti “native digitali” che, oltre a colmare nel 2020 il gap della mancanza di gas naturale attraverso un sistema di approvvigionamento tailor-made, sono già pronte ad accogliere gas diversi, compresi quelli rinnovabili come biometano, idrogeno e metano sintetico.

Al momento, i primi a ricevere la miscela di metano e idrogeno saranno i 100 utenti di Sestu già allacciati alla rete. “Il nostro obiettivo era dimostrare che si può ricostruire un ecosistema intorno all’idrogeno, che è fattibile e soprattutto dimostrare che questo idrogeno può essere miscelato con un gas naturale ed essere portato nella casa dei nostri clienti”, ha ribadito Gallo. Il costo in bolletta per l’utente finale resterà invariato, come se utilizzasse il gas ‘normale’: nonostante il prezzo ancora elevato dell’idrogeno (10 euro al chilo), la differenza verrà assorbita e ‘neutralizzata’ da Italgas.

L’impianto, ha assicurato Gallo, è “super scalabile”, realizzato proprio per essere riproducibile “in altri territori sardi e di dimensioni diverse”. Il pensiero va anche alla Grecia, dove Italgas è presente con Enaon. “Penseremo a un progetto simile – ha ammesso l’ad- ma prima di tutto dobbiamo digitalizzare la rete”. A livello nazionale, Gallo ha almeno un sogno da realizzare: la metanazione. “Nel sito di Cagliari manca ancora un pezzettino che sarà il nostro prossimo step”, che è quello di fare il sintetico, cioè “combinare CO2 e idrogeno e fare veramente il gas naturale sintetico, verde ovviamente“. Perché “dobbiamo provarle tutte. Non bisogna abbandonare delle strade per motivi ideologici, bisogna provarle tutte”.

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