MILANO – Un miliardo di euro all’agricoltura italiana grazie a ‘ColtivaItalia’, il disegno di legge collegato alla Finanziaria, approvato in Cdm, che spalma le risorse per il settore agricolo su tre anni (2026-2028). Il piano individua tre pilastri prioritari – settore olivicolo, produzione di cereali e proteine vegetali, allevamento – a cui sono distribuite la maggior parte delle risorse in parti uguali (300 milioni).
“Investiamo un miliardo di euro in più per sostenere le produzioni nazionali e strategiche, diminuire così la nostra dipendenza dall’estero, migliorare l’accesso al credito delle nuove imprese, facilitare l’imprenditoria giovanile anche attraverso il recupero di oltre 8mila ettari di terreni abbandonati o silenti, puntare sull’innovazione e sulla ricerca che sono le chiavi per un’agricoltura sempre più moderna e competitiva“, commenta la premier, Giorgia Meloni, in un videomessaggio. Assicurando che l’esecutivo “continuerà a difendere anche e soprattutto in Europa, le istanze dei nostri agricoltori“.
Secondo il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, è “uno dei più importanti provvedimenti della storia dell’agricoltura italiana“, “serve ad avere un’Italia sempre più forte”. Con questo miliardo, sottolinea il ministro, “il governo Meloni è quello che più di ogni altro ha investito sul settore agricolo. Per noi si tratta di un investimento strategico su un settore primario, in momento critico per quanto riguarda il quadro geopolitico”.
Numerose le risorse stabilite, oltre ad una serie di misure dedicate alla semplificazione. Si va dal rifinanziamento del Fondo per la sovranità alimentare e interventi per la sovranità alimentare per il biennio 2026-27 – che viene incrementato di 30 milioni di euro per il 2026 e di 40 milioni per il 2027 – a incentivi per l’imprenditoria giovanile e femminile, con 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026, 2027 e 2028 a favore delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile. Quindi altre risorse per sostenere la produzione di colture strategiche in Italia: 300 milioni di euro tra il 2026 e il 2028, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (50 milioni nel 2026, 100 nel 2027 e 150 nel 2028). E la predisposizione di un Piano strategico per il contenimento delle fitopatie nel settore olivicolo, in particolare della xylella fastidiosa: 300 milioni entro il 2028 (50 nel 2026, 50 nel 2027, 200 nel 2028).
Le misure sono stanziate nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, per i reimpianti e le riconversioni tramite cultivar di olivo resistenti e le riconversioni verso altre colture. Quindi stop per 12 mesi ai mutui delle imprese di pesca e acquacoltura colpite da epizoozie. E ancora: misure per il recupero di terreni abbandonati, per cui “non sia stata esercitata attività agricola da almeno 5 anni“, e per i terreni silenti, per i quali “i proprietari non siano individuabili o reperibili a seguito di apposita istruttoria svolta dal Comune nel cui territorio il terreno è collocato“. Questi terreni censiti dai Comuni e inseriti in una “Banca comunale delle terre” in modo da permettere l’accesso ad imprenditori agricoli o cooperative. “Questo miliardo stanziato non è una goccia ma un investimento molto impattante in maniera esponenziale sul sistema produttivo italiano“, assicura Lollobrigida.
La Coldiretti esprime felicità. Per il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, l’approvazione del Collegato agricolo “rappresenta un segnale importante di attenzione per l’agricoltura italiana e un riconoscimento della sua strategicità, in direzione opposta rispetto alle folli scelte della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen di tagliare del 20% le risorse della Pac, inserita in un fondo unico”. Pac, su cui Lollobrigida sostiene che l’Ue abbia avviato “un’involuzione delle proprie politiche”. Non si arrende il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti. La nuova Pac comincerebbe dal 2028: “Vediamo come prosegue il dialogo nei prossimi 15 mesi”.