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Si apre in Canada un G7 incandescente: sul piatto guerre, dazi e cambiamento climatico

I leader di Germania, Canada, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone e Regno Unito si asterranno dal pubblicare la tradizionale dichiarazione finale

15 Giugno 2025
in Green Economy
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Si apre in Canada un G7 incandescente: sul piatto guerre, dazi e cambiamento climatico
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MILANO – I leader del G7 si riuniranno da domenica a martedì in Canada, per la prima volta dopo il ritorno di Donald Trump, e sullo sfondo dei timori di un’escalation fuori controllo dopo gli attacchi israeliani contro l’Iran. Il presidente americano non è riuscito a dissuadere il suo alleato israeliano dal colpire per dare una possibilità ai negoziati condotti su sua richiesta con Teheran sul programma nucleare iraniano. L’attacco arriva in un momento in cui i negoziati iniziati a metà aprile tra gli Stati Uniti e la Repubblica islamica sul nucleare iraniano sono in fase di stallo. Da alcuni giorni crescevano i timori di un imminente attacco israeliano contro siti iraniani.

Si tratta del primo grande vertice a cui partecipa il presidente dal suo ritorno alla Casa Bianca, dove ha distrutto il consenso tra le ricche democrazie del G7 sul libero scambio commerciale e sull’Ucraina. L’ultima partecipazione del 78enne repubblicano a un vertice del G7 in Canada era stata esplosiva. Poco prima di quella riunione organizzata in Québec nel giugno 2018, durante il suo primo mandato, aveva chiesto che la Russia, esclusa dopo l’annessione della Crimea, fosse reintegrata nel gruppo. Poi aveva ritirato con clamore la sua firma dal comunicato finale dei leader, irritato dalle osservazioni dell’allora primo ministro canadese Justin Trudeau. L’unica certezza è che questo non accadrà a Kananaskis, nelle Montagne Rocciose canadesi.

I leader di Germania, Canada, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone e Regno Unito si asterranno infatti dal pubblicare il tradizionale comunicato, una lunga dichiarazione di buone intenzioni in cui ogni virgola è ponderata. Il Canada, secondo una fonte governativa, preferisce invece impegni “brevi e concreti” su vari temi. Secondo fonti governative tedesche, si parlerà tra l’altro di intelligenza artificiale e protezione del clima, in un momento in cui il Canada sta affrontando nuovamente una stagione di incendi molto intensi, in particolare nella provincia dell’Alberta che ospita il vertice. “La cosa più importante è che noi, come G7, riusciamo a inviare un segnale di unità”, si ribadisce a Berlino. “Ciò che ci aspettiamo innanzitutto è di poter riaffermare l’unità del G7”, fa sapere la presidenza francese. Il Paese ospitante, prendendo atto del fatto che gli Stati Uniti “non sono più un partner affidabile”, secondo una fonte governativa canadese, ha esteso l’incontro ai leader di Paesi emergenti come l’India e il Messico.

È stato invitato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il presidente americano, contrariamente ai suoi rapporti estremamente difficili con il mediatico Justin Trudeau, ha finora mantenuto buoni rapporti con il nuovo primo ministro canadese Mark Carney, dalla personalità più riservata, il che non gli impedisce di condannare i dazi doganali decisi dal presidente americano e i suoi ripetuti accenni all’annessione del Canada. Trump ha già incontrato individualmente Friedrich Merz, Emmanuel Macron, Giorgia Meloni e Keir Starmer. Gli incontri sono stati cordiali.

Il commercio sarà al centro dei dibattiti, ai quali parteciperà anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Il presidente americano riserva ai paesi europei attacchi molto duri sul commercio e sull’immigrazione. Il 9 luglio, pesanti dazi doganali cosiddetti “reciproci” dovrebbero abbattersi sui partner commerciali degli Stati Uniti. Ma il governo americano si è già detto aperto all’idea di prorogare il termine. Canada, Messico e Cina sono oggetto di un’offensiva separata.

Oltre a cercare di disinnescare la bomba doganale, i leader europei vogliono convincere Donald Trump ad annunciare nuove sanzioni contro Mosca, mirate in particolare alle vendite di petrolio russo. Non sarà un compito facile. Giovedì, il presidente americano si è detto “deluso” sia dalla Russia che dall’Ucraina per il fallimento dei negoziati su una cessazione delle ostilità, iniziati nel febbraio 2022 con l’invasione russa. Il tono del G7 in materia preannuncia quello del vertice Nato, previsto per la fine di giugno nei Paesi Bassi, che senza dubbio ruoterà ancora attorno a Donald Trump.

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