MILANO – I morti sul lavoro “una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione“. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha scelto la Bsp Pharmaceuticals di Latina, leader nella fornitura di servizi all’industria farmaceutica focalizzata nell’oncologia innovativa e nella produzione di nuovi biofarmaci per l’immunoterapia, per celebrare il 1° maggio.
Il messaggio del capo dello Stato è chiaro: “Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione“. Ma è allo stesso tempo “evidente che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni, le imprese, i lavoratori”, per questo Mattarella ringrazia Cgil, Cisl e Uil “per aver scelto la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro come tema di un Primo maggio unitario”. Un lavoro che “non può consegnare alla morte, ma sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona. Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dall’irriducibile unicità e dignità di ogni donna e di ogni uomo.
Il capo dello Stato mette in luce altri punti: “Il futuro del lavoro è già cominciato. Non è un caso che l’Organizzazione internazionale del lavoro abbia posto, al centro del suo impegno nella Giornata del 28 aprile, il tema della intelligenza artificiale e della digitalizzazione, per porre in guardia dai rischi per le condizioni di lavoro, che si accompagnano alle grandi opportunità offerte“.
C’è anche “la variabile territoriale” che “incide direttamente sul lavoro” nelle parole di Mattarella. Perché “la carenza dei servizi nelle aree interne favorisce lo spopolamento e con esso il venir meno delle opportunità di utilizzo delle risorse e dei saperi di queste aree. Occorre porre argine a queste dinamiche, per non rischiare di provocare vuoti e fratture nel corpo unitario del Paese“, sottolinea il presidente della Repubblica. Che ricorda ancora una volta Papa Francesco e invita a tenere il confronto sempre aperto tra le parti sociali e con le istituzioni: “Conviene sempre investire nel dialogo, aiuta a raggiungere mete di progresso, come è stato con l’invenzione, nel secolo scorso, dello Stato sociale. E’ questo un tema fondamentale nell’agenda pubblica. Tutto attorno a noi cambia velocemente. Tanti lavori di qualche decennio or sono non esistono più. Nuove occupazioni si affacciano. E altre ancora compariranno presto nella società. Ciò che non tramonta è il carattere del lavoro, come espressione della creatività e della dignità umana. Nei cambiamenti – conclude il capo dello Stato –, permanente rimane il suo valore di libertà e coesione“.
(foto: Quirinale)