MILANO – “Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di abbassare di 25 punti base i tre tassi di interesse chiave della Bce. In particolare, la decisione di abbassare il tasso sui depositi presso la banca centrale – il tasso attraverso il quale il Consiglio direttivo orienta l’orientamento della politica monetaria – si basa sulla sua valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e della forza di trasmissione della politica monetaria”. Per la sesta volta di fila la Bce ha ridotto il costo del denaro, portando il tasso sui depositi al 2,25%.
“Il processo di disinflazione è ben avviato. L’inflazione ha continuato a svilupparsi come previsto dagli esperti, con un calo sia dell’inflazione complessiva che di quella di fondo a marzo. Anche l’inflazione dei servizi ha registrato un netto rallentamento negli ultimi mesi. La maggior parte delle misure dell’inflazione di fondo suggerisce che l’inflazione si stabilizzerà stabilmente intorno all’obiettivo di medio termine del 2% del Consiglio direttivo. La crescita salariale si sta moderando e i profitti stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione di una crescita salariale ancora elevata”, si legge ancora nel comunicato diffuso dalla Banca Centrale Europea.
La situazione congiunturale è molto complessa. “L’economia dell’area dell’euro ha sviluppato una certa resilienza contro gli shock globali, ma le prospettive di crescita si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali. È probabile che la crescente incertezza riduca la fiducia tra famiglie e imprese, e la risposta avversa e volatile del mercato alle tensioni commerciali avrà probabilmente un impatto più restrittivo sulle condizioni di finanziamento. Questi fattori potrebbero ulteriormente incidere sulle prospettive economiche dell’area dell’euro”, dice ancora la Bce.
Un concetto esplicitato anche dalla Presidente Christine Lagarde: “La maggiore incertezza legata alle tensioni commerciali è probabile che riduca la fiducia di famiglie imprese e la risposta avversa e volatile del mercato alle tensioni commerciali avrà probabilmente un impatto più restrittivo sulle condizioni di finanziamento”. Lagarde dice poi che “l’inflazione annuale è scesa al 2,2% a marzo, i prezzi dell’energia sono calati dell’1% mentre quelli degli alimentari sono cresciuti del 2,9%. L’inflazione dei servizi è scesa a marzo al 3,5%, mezzo punto percentuale sotto il livello di fine 2024”.percentuale sotto il livello di fine 2024”.