MANTOVA – Sono entrati come normalissimi visitatori attorno a mezzogiorno, un’ora di punta per visitare la mostra “Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza” in corso nella villa cinquecentesca dei Gonzaga ancora per oggi.
Zaino in spalla, incedere sicuro, due risate ed ecco che nella sala che ospita il quadro “Femme couchée lisant” hanno messo in atto quello che era il loro piano fin dai giorni precedenti: inscenare una dimostrazione di protesta nei confronti dell’azienda Levoni colpendo al cuore la mostra di Palazzo Te. Cinque ragazzi, di cui due mantovani, si sono quindi piazzati davanti al quadro, hanno srotolato un paio di striscioni contro l’azienda di Castellucchio e quel che è peggio hanno cosparso il quadro con del letame estratto dagli zaini. Fortunatamente il box protettivo ha protetto l’opera e tutto lo stallatico è finito per terra.
L’incursione degli attivisti è durata lo spazio di un breve video per documentare l’azione di protesta, ma nel frattempo la loro presenza è stata prontamente segnalata dal responsabile della sicurezza, che ha avvertito le forze dell’ordine.
Non è mancato lo sdegno dei visitatori che in quel momento stavano effettuando il percorso di visita e ad un tratto si sono imbatutti in questo singolare teatrino. “Vergogna” hanno urlato alcune persone, altre hanno rinfacciato di aver pagato il biglietto per vedere la mostra e non “le vostre facce…”.
Nel giro di pochi istanti l’arrivo dei Carabinieri ha messo la parole fine alla dimostrazione di questi cinque attivisti, che sono stati prima identificati e poi condotti nella caserma di via Chiassi. Nei loro confronti è scattata una denuncia e con ogni probabilità nei prossimi giorni il questore emetterà anche un daspo urbano come sollecitato pure dal sindaco Mattia Palazzi arrivato a Palazzo Te nel giro di poco tempo per prendere coscienza della situazione.
La protesta degli attivisti a Palazzo Te nasce dal fatto che l’azienda Levoni rientra tra i membri della Fondazione Palazzo Te e da qui dunque la mostra come bersaglio della protesta dimostrativa degli attivisti di Ribellione Animale, che hanno rivendicato l’azione con un lungo comunicato in cui spiegano le ragioni del gesto.
Il trambusto causato ha naturalmente avuto delle ripercussioni anche sulla visita alla mostra, che è stata riaperta un paio d’ore più tardi dopo la pulizia della sala e il controllo accurato del quadro per constatare eventuali danni. Come detto, fortunatamente, la tele è stata protetta dal vetro e da stallatico vecchio e quindi impossibile da appiccicare.
Oggi è l’ultimo giorno per vedere la mostra di Picasso a Palazzo Te e per l’occasione si presume che i controlli della security agli ingressi siano più stretti.