CURTATONE – “Cielo! Mio marito”. Macché. Semmai la frase giusta è “Cielo! I carabinieri”. Un arresto a metà via tra la cronaca nera e la commedia all’italiana quello fatto dai carabinieri che hanno trovato un latitante nascosto nell’armadio a casa di un amico. Un 30enne, di origine tunisine e ricercato da sette mesi perché condannato dalla Corte d’Appello di Brescia a un anno e 4 mesi di reclusione per aver commesso diversi furti, è stato infatti trovato dai carabinieri a casa di un amico a Curtatone; l’uomo si era nascosto nell’armadio. I militari dell’Arma lo stavano cercando da tempo ed è così che finalmente, dopo diversi appostamenti, hanno fatto irruzione nell’abitazione dove pensavano potesse trovarsi. Ad aprire la porta di casa è stato il proprietario, un 41enne italiano.
Basito dall’insolita visita, si è dimostrato subito nervoso alle domande formulate dai curiosi investigatori, tanto da cercare di impedire l’inizio della perquisizione cercando anche un contatto fisico con i Carabinieri. Alla fine, però, il fuggitivo, come detto, è stato trovato dentro ad un armadio della camera da letto. Il 30enne, dopo le formalità di rito, è stato quindi portato in carcere a Mantova.
Il proprietario dell’appartamento, invece, è stato denunciato in stato di libertà dai Carabinieri di Curtatone per resistenza a Pubblico Ufficiale e favoreggiamento personale, avendo di fatto dato ospitalità e nascosto il tunisino, sapendo che era ricercato dalle Forze dell’Ordine.