VOLTA MANTOVANA – La guardia di finanza della Spezia ha eseguito ieri, giovedì 21 novembre, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari spezzino Tiziana Lottini, nei confronti di Gian Maria Lertora, spezzino, dirigente di più associazioni sportive calcistiche sia in La Spezia che in Lombardia.
Contestualmente si è proceduto ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti di altri 5 indagati e 4 società sportive dilettantistiche operanti in La Spezia, Milano e a Volta Mantovana.
Le indagini, che hanno avuto origine da una puntuale attività di intelligence svolta con l’ausilio della Componente Speciale della gdf, sono state condotte dal locale Gruppo Guardia di Finanza sotto la direzione della Procura della Repubblica della Spezia, e hanno riguardato molte decine di istanze presentate all’Ente statale “Sport e Salute S.p.A” per ricevere i contributi previsti per i collaboratori sportivi a ristoro della cessazione o sospensione di attività sportive a seguito della pandemia Covid 19.
I Finanzieri hanno accertato che 88 domande, formalmente avanzate da atleti e tecnici tesserati con le società oggetto degli approfondimenti investigativi, di fatto erano state predisposte ed inoltrate all’insaputa degli intestatari e che le somme poi erogate dallo Stato venivano invece accreditate su conti correnti, anche aperti all’estero, intestati agli indagati che, una volta ricevute le pubbliche provvidenze, procedevano a sistematici prelevamenti in contanti o bonifici su altre posizioni finanziarie allo scopo di far perdere le tracce del denaro.
L’attività di servizio ha permesso di segnalare all’Autorità Giudiziaria n. 6 soggetti, tutti responsabili di associazioni sportive dilettantistiche, per le ipotesi di sostituzione di persona, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio.
L’ammontare complessivo delle indennità erogate da “Sport e Salute S.p.A.” oggetto di controllo è di circa 350mila euro erogati in più tranche in circa tre anni.
I militari hanno anche proceduto a sequestri preventivi di somme e beni riconducibili agli indagati fino alla concorrenza dell’importo oggetto della truffa.