CASTIGLIONE – Spreco alimentare e i risvolti che lo stesso spreco avrebbe sulla scienza nella produzione di cibo. E’ questo il tema trattato in un incontro, organizzato da Legambiente, con gli studenti, erano in 400, dell’istituto Gonzaga di Castiglione delle Stiviere. Durante il convegno i relatori hanno spiegato quali siano le proporzioni del problema dello spreco alimentare, sottovalutato da molti, e che tuttavia ha un enorme impatto ambientale. Sono poi stati analizzati alcuni stili alimentari e comportamenti, sia da parte del consumatore che della filiera alimentare, precisando dove avvengono i maggiori sprechi a livello mondiale, con le differenze tra paesi sviluppati e non. Non è mancato un confronto su conseguenze, scenari futuri e possibili soluzioni. All’incontro ha partecipato la dottoressa Barbara Armigliato che ha parlato dello spreco di risorse, soprattutto idrica, per produrre proteine animali e di quanto la nostra dieta attuale sia poco sostenibile dal punto di vista ambientale, suggerendo modelli più eco-compatibili. Armigliato ha poi affrontato il tema della carne coltivata (a volte definita “sintetica”) e sui suoi vantaggi in termini di risparmio di risorse. Nel corso del proprio intervento la dottoressa Armigliato ha precisato che si tratta di una tecnologia non nuova, che si usa da decenni per replicare l’epidermide per fornire le cure ai grandi ustionati, e ora applicata ad un campo finora impensabile..