MONTICHIARI – La FAZI di Montichiari chiude i battenti della 96ª edizione con un successo di pubblico e una presenza internazionale in crescita. Agricoltori, allevatori e visitatori professionali che hanno animato per l’intero fine settimana il Centro Fiera, consapevoli che il futuro del settore ha solamente una opportunità per vincere le sfide dei cambiamenti climatici, della transizione ecologica, della transizione energetica, del benessere animale: innovare.
“La FAZI 2024 ha superato le aspettative e si conferma un punto fermo per l’agricoltura e la zootecnia – commenta il presidente del Centro Fiera, Gianantonio Rosa -. L’assenza delle bovine da latte che fanno parte integrante dello show e sono un parametro tangibile degli sforzi che quotidianamente gli allevatori compiono per avere animali sempre più performanti sia dal punto di vista produttivo che sul piano della bellezza morfologica e della riduzione delle emissioni è stata vissuta dai produttori con grande senso di responsabilità per tutelare gli animali dalla Blue tongue e la manifestazione non è stata penalizzata in alcun modo”.
Parole che trovano conferma anche nel pensiero di Roberto Nocentini, presidente dell’Associazione italiana allevatori, partner strategico della FAZI ormai da decenni e quest’anno particolarmente coinvolta nell’organizzazione di convegni e workshop dedicati alla genomica, alla salute e al benessere animale come soluzioni per incrementare le produzioni zootecniche e migliorare i bilanci delle aziende.
“Abbiamo constatato molto entusiasmo fra gli allevatori, che erano numerosi e interessati sia alle nuove tecnologie che alla partecipazione ai convegni, che per noi sono stati particolarmente utili per delineare le strategie del futuro della grande zootecnia italiana, toccando anche temi d’avanguardia – afferma Nocentini -. In questo modo, e nonostante la mancanza della parte di spettacolo con le vacche da latte, la FAZI si conferma una delle manifestazioni più importanti a livello nazionale e internazionale, tenuto conto dei traguardi che sul fronte della ricerca la nostra zootecnia ha raggiunto. Quindi, non posso che essere contento di questa edizione e del successo di pubblico ottenuto dalle mostre equine e dalla mostra nazionale cunicola”.
Complici mercati positivi nei settori della zootecnia, dal lattiero caseario alla suinicoltura, alla carne bovina, c’è fermento per investire e scommettere sulla sostenibilità. Innanzitutto quella economica, che permette alle imprese agricole di garantirsi un futuro e programmare gli investimenti per produrre di più e con minori costi, tenendo conto che il fabbisogno di proteine nobili di origine animale è in aumento e che vi saranno in futuro interi continenti (a partire da Asia e Africa, ma anche America Latina) che avranno trend in crescita per una popolazione mondiale un aumento e per una crescita del reddito pro capite che si traduce, come sempre, in una richiesta di migliorare le proprie condizioni di vita, a partire da quelle alimentari.
C’è soddisfazione anche fra gli espositori, che parlano di un movimento particolarmente qualificato di allevatori, agricoltori, imprenditori agromeccanici e presenze in crescita rispetto all’edizione precedente, che puntano sempre più sulla digitalizzazione, la robotica, le soluzioni smart in grado di agevolare l’attività nelle aziende e di facilitare la vita agli operatori. E fra le novità in anteprima mondiale, c’è anche il robot di mungitura in parallelo commercializzato dall’azienda bergamasca TDM, che potrebbe apportare una rivoluzione nelle stalle, introducendo i robot di mungitura senza dover rivoluzionare le stalle sul piano delle infrastrutture e dare una ulteriore spinta all’automazione.
Il sentiment è quello di una missione che la zootecnia deve compiere per superare gli ostacoli della fake news e dimostrare il valore della funzione degli allevamenti in termini di produzione animale e di apporto all’ambiente. Ed è proprio su queste note che il presidente nazionale di Coldiretti annuncia nelle prossime settimane la firma di un protocollo sperimentale fra l’Istituto Spallanzani, Regione Lombardia, Regione Lazio e i ministeri della Salute e dell’Agricoltura per la valorizzazione del digestato come fertilizzante naturale per la concimazione del suolo agricolo.
Segnali che caratterizzano la FAZI come terreno d’avanguardia anche sul piano della pianificazione strategica del futuro dell’agricoltura e della zootecnia. E lo dimostra la presenza del direttore generale della Salute animale del ministero della Salute, Giovanni Filippini (che è anche commissario straordinario per il contrasto alla peste suina africana), che dal palco della FAZI anticipa la volontà di integrare le banche dati in agricoltura e salute animale e arrivare a creare un fascicolo unico sulla sanità degli allevamenti, così da ottimizzare la raccolta e l’analisi dei dati per migliorare animal welfare e strategie pubbliche e private nella gestione sanitaria degli allevamenti.
L’appuntamento per l’edizione numero 97 della FAZI è al Centro Fiera dal 24 al 26 ottobre 2025.