NOGARA – Si trova in rianimazione, ancora in prognosi riservata (al momento non sarebbe in pericolo di vita, ndr) all’ospedale Carlo Poma di Mantova il 70enne di Nogara infettato dal virus trasmesso dalla zanzara West Nile. Stessa sorte anche per una donna di origine mantovana che abita poco distante, le cui condizioni di salute, a differenza dell’uomo, sono in netto miglioramento.
Entrambi – la conferma che si trattava effettivamente del virus West Nile è arrivata nei giorni scorsi dagli esami condotti dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Padova – sono stati punti a contagiati dall’infido e pericoloso insetto nelle proprie abitazioni.
A preoccupare sono soprattutto le condizioni di salute del settantenne, che da circa 15 giorni manifesta sfoghi cutanei agli arti e forti mal di testa dovuti ad una febbre costantemente alta che nemmeno le forti dosi di antipiretici erano riusciti ad abbassare. I familiari, vedendo un progressivo peggioramento, hanno così deciso di portarlo all’ospedale di Pieve di Coriano, dal quale il congiunto è poi stato trasferito al Carlo Poma di Mantova per le cure del caso.
Va ricordato che dal momento della puntura della zanzara infetta, il periodo di incubazione va dai 2 ai 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni in coloro che presentano un deficit del sistema immunitario.
La notizia dei due casi riscontrati praticamente nello stesso luogo ha messo in allarme l’Ulss 9 Scaligera e il Comune di Nogara per attivare i necessari interventi volti a debellare sia gli adulti che le larve delle pericolose zanzare. Attenzionati anche i confinanti Comuni mantovani.