ROVERBELLA – Castelbleforte esce dall’Unione Essevum; Roverbella non ne risente della decisione. Nel corso della riunione del consiglio dell’Unione svoltasi lo scorso luglio, per l’approvazione dell’assestamento del bilancio il sindaco di Castelbelforte, Massimiliano Gazzani, a seguito di precise domande del capogruppo del Pd in consiglio comunale a Roverbella, Daniele Marconcini, ha ribadito la volontà di concludere l’esperienza congiunta con la fine del 2024.
«Con lo scioglimento dell’Unione, – afferma il sindaco di Roverbella, Mattia Cortesi – che delibereremo a settembre a fare data dal 1° gennaio 2025, si conclude un’esperienza amministrativamente complessa, ma positiva. Non ci sarà – prosegue il primo cittadino roverbellese – nessuno problema per il Comune di Roverbella il quale continuerà ad operare nel migliore dei modi così come fatto e dimostrato in questi anni a prescindere dall’Unione. Auguro un grande in bocca al lupo al Comune di Castelbelforte per le sue future e necessarie scelte».
«Nell’ultimo Consiglio dell’Unione Comunale di Roverbella e Castelbelforte dello scorso 31 luglio – fa notare Daniele Marconcini – dopo aver più volte manifestato il suo giudizio negativo sullo stato dell’Unione Essevum, il sindaco di Castelbelforte Massimiliano Gazzani ha annunciato che si ritirerà dall’Unione con Roverbella a cui nel 2019 erano stati conferiti tutti i servizi delle due municipalità. La decisione è stata motivata dall’eccessivo carico di lavoro amministrativo dei suoi dipendenti comunali troppo pochi a suo giudizio per gestire l’Unione. Una giustificazione – prosegue il capogruppo d’opposizione in Comune a Roverbella – che non trova riscontro nei fatti in quanto il Comune di Roverbella ha messo a disposizione di Castelbelforte i suoi capiservizio in quasi tutte le aree amministrative, colmando le lacune di organico dell’ente. La conseguenze sarà che allo stato attuale, queste posizioni tecnico amministrative, grazie ad una deroga di legge, dovranno essere assunte dagli organi esecutivi e cioè da sindaco e giunta in carica che, tra l altro, non ha rinnovato il mandato al segretario comunale. Un salto amministrativo – ribadisce Marconcini – all’indietro di vent’anni da parte di Castelbelforte che avrà pesanti ripercussioni sulla qualità dei servizi alla cittadinanza e sulla vita politica locale. Ma il punto più importante di questa decisione saranno le ripercussioni relativamente ad una comune azione di coordinamento di tutti i Comuni del Sinistra Mincio confinanti con il Veneto. Effetti negativi anche per la Provincia che certamente non potranno essere colmati dal ruolo di vice presidente dell’ente di Gazzani di cui non si sono viste, sino ad oggi azioni concrete a favore dei territori del Sinistra Mincio a cominciare dai servizi di sanità territoriale con una mancanza di visione strategica sul ruolo dei territori di Castelbelforte e Roverbella. Territori interessati direttamente o indirettamente da grandi investimenti intermodali e autostradali di collegamento con le aree produttive tra il Valdaro – Porto di Mantova, Quadrante Europa e verso il Brennero».