MILANO – Ammontano ad almeno 6 milioni di euro i danni provocati in un anno dai cinghiali nelle campagne lombarde con assalti e raid che distruggono raccolti, produzioni, pascoli, e costringono gli agricoltori a intervenire per ripristinare quanto rovinato, adoperarsi periodicamente per fare manutenzione agli strumenti installati per cercare di fermare le incursioni, oltre che fronteggiare le perdite di produzione, di quote di mercato e redditività.
È quanto stima la Coldiretti in occasione della protesta in piazza Duca d’Aosta a Milano con un migliaio di agricoltori, provenienti anche dalla Provincia di Mantova che si sono radunati di fronte a palazzo Pirelli, sede del Consiglio Regionale, per denunciare con le loro dolorose esperienze una situazione che sta provocando problemi sanitari, sociali, economici e ambientali.
Al loro fianco anche sindaci ed esponenti delle istituzioni territoriali. Tra le testimonianze, anche quella di un agricoltore di Motteggiana: «Ero quasi abituato alle incursioni di nutrie, volpi, tassi, corvi, dall’anno scorso devo fare i conti anche con i cinghiali. – spiega Diego Amista, agricoltore di Motteggiana – Se lo scorso anno sono riuscito a sostenere i danni, quest’anno hanno iniziato a farsi pesanti in particolare sui campi di mais appena seminati: la Provincia di Mantova ha accertato i danni, ma il ristoro che riceverò non terrà conto della perdita di resa che comporta una seconda semina e e comunque resta l’incognita di cosa accadrà alle piantine nella fase di crescita, esposte alla voracità dei cinghiali».