In esito all’attività di indagine svolta dalla Polizia Locale, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i minorenni di Brescia, dietro richiesta della Procura Minorile, disponeva la misura cautelare del collocamento in comunità per una minorenne, gravemente indiziata di essere autrice di atti persecutori commessi in danno di una studentessa non ancora quindicenne.
Altre tre ragazze, indagate quali partecipi alle condotte persecutorie in modo più occasionale, sono state denunciate in stato di libertà per i reati di minaccia, lesioni e diffamazione.
L’indagine era scaturita dall’operato di un agente della Polizia Locale, in servizio davanti ad una scuola cittadina, intervenuto ad interrompere la violenta aggressione di alcune ragazze ai danni della quattordicenne. Il personale del Gruppo Operativo del Comando di Viale Fiume, con approfondimenti durati alcune settimane, acquisiva elementi probatori per la ricostruzione dell’intera vicenda: la vittima risultava da mesi subire sistematiche minacce, violenze e derisioni anche sui social, e conseguentemente, per la paura di ulteriori azioni a suo danno e per lo stato d’ansia aveva ridotto di molto le attività scolastiche e riusciva ad andare a scuola solo se accompagnata da un adulto.
Il mese scorso, gli agenti di Viale Fiume si sono presentati a casa della minore indagata e hanno dato esecuzione al provvedimento del Giudice. La ragazza è stata portata in una struttura protetta, in attesa degli sviluppi del processo che ne accerterà le responsabilità penali.
Una risposta solerte e incisiva da parte della Polizia Locale di Mantova, che mette in luce appieno la volontà di arginare sul nascere questi gravi fenomeni. Considerato che quando si agisce solo nella fase repressiva è sempre una sconfitta per le istituzioni e la società, la Polizia Locale di Mantova ha anche avviato un percorso di educazione alla legalità in generale in alcuni istituti scolastici della città.