ALTO MANTOVANO – Scatta l’interdittiva antimafia decisa dal prefetto Gerlando Iorio per due aziende dell’Alto Mantovano. Le ditte in questione si occupano rispettivamente di agricoltura e di compravendita di veicoli.
Come spiega una nota diffusa dalla Prefettura, sulla base degli elementi valutati in sede di Gruppo Ispettivo Antimafia istituito in Prefettura, nonché di quanto acquisito dall’attività di polizia giudiziaria, gli amministratori delle due ditte “risultavano intrattenere rapporti economici e contatti non occasionali con realtà criminali appartenenti ad ambienti della mafia pugliese di stampo ‘ndranghetista e camorrista, nonché con altri soggetti già gravati da analoghe misure”.
Le due interdittive quindi sono scattate, specifica sempre la Prefettura di Mantova, “alla luce dell’acclarato quadro di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale, che ha determinato l’asservimento delle ditte destinatarie dei provvedimenti agli interessi delle consorterie criminali, con cui soci ed amministratori basavano la propria rete di relazioni. Da qui, la necessità di limitare, in un’ottica cautelare e preventiva, la capacità giuridica delle società destinatarie, impedendo loro di avere rapporti con la pubblica amministrazione”.
La finalità della certificazione antimafia, infatti, è la tutela dell’ordine pubblico economico, della libera concorrenza tra imprese e del buon andamento della pubblica amministrazione, in quanto consente di escludere che un imprenditore, pur dotato di mezzi economici e di un’adeguata organizzazione, meriti la fiducia delle istituzioni, negandogli la possibilità di essere titolare di rapporti con enti pubblici o degli altri titoli individuati dalla legge.
Nei confronti di una terza azienda, che realizza e fa manutenzione di infrastrutture idrauliche, invece è stato adottato un provvedimento di prevenzione collaborativa. Tale ditta verrà tenuta sotto controllo, per un anno, dal Gruppo Ispettivo Antimafia. Al termine dei 12 mesi verrà valutato l’operato della ditta.