CASTEL GOFFREDO – È arrivato nella caserma di Castel Goffredo stanco e spaventato chiedendo aiuto e assistenza dopo un inseguimento in auto. Da poco infatti era riuscito a seminare un uomo che lo stava inseguendo in automobile: il soggetto altri non era che l’ex compagno di una parente del “rifugiato” dai carabinieri. Ora l’inseguitore ha il braccialetto elettronico e nei suoi confronti il Tribunale ha disposto il divieto di avvicinamento alla sua ex compagna.
Tutta la vicenda si è svolta lo scorso 9 marzo, quando appunto l’uomo si è presentato spontaneamente dai carabinieri spiegando che l’ex della sua parente lo stava seguendo in automobile. La donna è stata poi convocata dalle forze dell’ordine al fine di fare chiarezza sui fatti. Il suo ex l’avrebbe perseguitata per mesi, dopo la fine della relazione, con continui atteggiamenti vessatori e molesti.
L’apice è stato raggiunto lo scorso 9 marzo, quando il presunto molestatore si è messo a seguire il parente della sua ex fidanzata. I carabinieri, grazie alla testimonianza della donna e alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, hanno avuto modo di appurare l’inusuale inseguimento. Il soggetto, 50enne italiano, è stato così arrestato in flagranza differita: per lui braccialetto elettronico e divieto di avvicinamento alla sua ex.