GUIDIZZOLO – A 80 anni dalla morte, nel giorno in cui fu trucidato nelle Fosse Ardeatine, a Guidizzolo verrà posata una pietra d’inciampo in ricordo di Bruno Rodella, il giovane guidizzolese che venne trucidato nell’eccidio compiuto dai soldati nazisti alle porte di Roma il 24 marzo 1944.
Il programma della giornata, appunto domenica 24 marzo, vedrà alle 10 la messa nella chiesa parrocchiale di Guidizzolo. Alle 11.30 invece verrà scoperta la pietra d’inciampo, prevista sul marciapiedi ai piedi della casa dove Rodella nacque – appunto in via Bruno Rodella.
Nel corso della cerimonia sono previsti il saluto del sindaco Stefano Meneghelli, la presentazione della figura di Rodella e infine l’intervento del prefetto Gerlando Iorio. A seguire è previsto un rinfresco. A tutti i presenti verrà distribuito un fascicolo sulla figura di Bruno Rodella preparato dall’associazione San Lorenzo.
Rodella era nato a Guidizzolo e nel 1933 con la famiglia si trasferì a Roma, dove proseguì con gli studi al liceo classico e poi in giurisprudenza. Allo scoppio della guerra dovette arruolarsi e durante l’armistizio, con alcuni commilitoni, riuscì a salvarsi dalla cattura da parte dei soldati tedeschi. Aderì poi al Partito d’Azione ed entrò tra le file dei partigiani.
Nel gennaio del 1944 venne arrestato dopo essere stato trovato in possesso di varie carte di identità false. Dopo torture, un processo e carcere, il 24 marzo 1944 fu prelevato dai nazisti dal carcere Regina Coeli e portato alle Fosse Ardeatine dove fu trucidato insieme a centinaia di altre persone.