MEDOLE – L’ex sindaco Giambattista Ruzzenenti attacca il Comune sul nuovo progetto del passeggio di viale Zanella.
“Il progetto – afferma Ruzzenenti – prevede l’abbattimento di tutti gli alberi del filare verso strada, compreso quello di testa a Ponte Mulino che era stato individuato da salvaguardare come monumentale. Saranno sostituiti tutti con nuovi alberi della stessa essenza. Invece il filare verso la seriola Marchionale sarà abbattuto in parte e saranno lasciati una parte dei vecchi alberi che dovranno essere sostituiti fra sei anni. Il marciapiedi verso le case, nonostante non sia regolare, sarà lasciato com’è. La larghezza complessiva del viale varierà di qualche decina di centimetri.
“Leggendo queste caratteristiche emerge evidente che si tratta di un brutto compromesso fra gli enti istituzionali superiori, Provincia che è proprietaria della strada, Soprintendenza in quanto bene monumentale e Forestale che sovrintende agli alberi.
“Brutto compromesso – prosegue l’ex sindaco – dove il Comune che paga non ha proferito parola anche perché in questi anni ha sempre rifiutato qualsiasi confronto con i cittadini, nonostante fosse stato promesso.
Confronto sollecitato anche in diversi consigli comunali.
“Inoltre appare chiaro da questo brutto compromesso, il peccato originale prodotto dalla irresponsabilità del Comune. Ciò nasce dal momento che si è accettato supinamente l’abbattimento degli alberi pur di utilizzare il piccolo contributo elargito dalla provincia per pagare l’impresa distruttrice. Questo ha compromesso ogni ragionamento sereno.
“Sarebbe bastato potare gli alberi per metterli in sicurezza e predisporre il progetto prima dell’abbattimento, valorizzando i contributi di idee promossi dall’amministrazione precedente, magari ampliando la partecipazione dei cittadini che in parte si erano già attivati.
“Invece – conclude Ruzzenenti – gli attuali amministratori hanno preferito buttare tutto nel cestino senza nemmeno prenderli in considerazione , mortificando così la sensibilità civica dei cittadini e, più grave, diventare offesa personale nei confronti di quelli che avevano già elaborato delle proposte.
“Con scorrettezza e irresponsabilità dell’amministrazione si conclude un brutto compromesso, né carne né pesce, che comunque pagano i medolesi”.